Varato il Piano regolatore di Trieste

TRIESTE Si è conclusa nella notte, pochi minuti prima delle 23, la maratona del Consiglio comunale di Trieste sul piano regolatore cittadino. Il documento urbanistico è stato approvato senza sorprese, con 24 "sì", 11 "no", tre astenuti e un non voto.
Molto soddisfatto il sindaco Roberto Cosolini, che ha espresso la sua esultanza con questo tweet:
"Eroina" della serata l'assessore comunale competente, Elena Marchigiani, cui sono stati attribuiti plausi e complimenti a pioggia.
Il voto a favore - come accennato - non è stato unanime, come prevedibile. Guardiamo prima in casa maggioranza. Marco Toncelli (Pd) ha espresso così il suo voto favorevole: «Abbiamo rispettato le linee fondamentali del piano sull’ambiente, il rischio idrogeologico, il consumo del suolo». Rivendicando il metodo «partecipativo» usato per plasmare il piano, ha aggiunto: «Il dibattito in aula non è sempre stato facile, ma abbiamo dato alla città un piano che mancava da quasi vent’anni e che permetterà il rilancio di Trieste dal punto di vista socio-economico, così come la tutela dell’ambiente».
Così il capogruppo di Sel Marino Sossi: «Abbiamo lottato duramente per non sconvolgere il provvedimento. Al contempo bisognava rendere il più equo possibile un piano duro. La maggioranza ha avuto degli sbandamenti, ma nell’ultima fase ha recuperato un po’ di senso comune, soprattutto sul voto sull’edificabilità in costiera. Voteremo a favore».

Positivo anche Decarli di Trieste Cambia: «Gli approfondimenti richiesti in commissione e aula non sono mai stati negati. C’è stata la massima trasparenza. A chi dice che dovevamo soltanto votare i pareri degli uffici, ricordo che il piano è un atto amministrativo ma anche politico. Abbiamo reso più equilibrato il piano».
Marino Andolina di Fds: «Il giudizio è positivo. Ho assistito all’orrore della variante di Illy. Ora potrò dire che c’ero quando la giunta Cosolini ha varato un ottimo piano regolatore. Peccato che delle falle lo abbiano reso in parte iniquo». Favorevole Cesare Cetin di Trieste Adesso: «In aula abbiamo dimostrato come la politica possa dialogare con il cittadino. Gli emendamenti sono serviti a questo e non a snaturare il testo: anche perché siamo intervenuti su aspetti marginali rispetto alla totalità del piano».
Passiamo all’opposizione. Contrarissimo il M5S, con Stefano Patuanelli: «Il piano non ci ha convinto dal principio. Tutelare il consumo del suolo significa consumo zero. I lavori in aula hanno confermato i nostri dubbi: gli emendamenti marchetta di maggioranza e opposizione hanno reso ancor più ingiusto e incoerente il testo». Così il capogruppo Pdl Lorenzo Giorgi: «L’inequità sociale che crea questo piano regolatore resta la più grossa macchia dell’amministrazione Cosolini. Non è infatti concepibile che singoli cittadini con identiche situazioni e medesime problematiche, vengano trattati con due pesi e due misure. Il nostro voto non può che essere negativo, fortemente negativo».
Paolo Rovis (Tp) ha votato contro (mentre Roberto Antonione non ha partecipato al voto): «Dico no per tre motivi. È un piano poco coraggioso che non innova; il principio di non consumo del suolo è ideologico, bisogna edificare bene; terzo e più importante le diseguaglianze create in aula». Everest Bertoli (Fi) contrario: «Fra ottobre 2011 e ottobre 2015 le imprese del settore edile triestine sono scese da 523 a 393. I lavoratori da 2377 a 1562. Festeggiare un piano che dona metri di qua ma ne toglie di là è inutile: niente è stato fatto per dare fiato alle imprese. Dopo l’assalto alla diligenza di queste settimane non possiamo che votare contro». Così Michele Lobianco (civica): «Questo piano è un condensato di iniquità e ingiustizie. Da qui il mio voto contrario. Gli emendamenti puntuali hanno cannibalizzato il territorio».
Per Claudio Giacomelli (FdI) «la filosofia di piano ha reso più poveri una fetta consistente di triestini. Noi abbiamo protetto il patrimonio personale delle famiglie quando era giusto farlo». Contrario anche Alfredo Cannataro (civica) per le troppe «inequità». Maurizio Ferrara (Lista civica indipendente) ha annunciato un voto positivo: «Il piano era migliore prima degli emendamenti, ma è un documento di cui la città ha bisogno da quasi vent’anni. Seppur con fatica voteremo a favore».
Astenuto, invece, con il suo gruppo, Franco Bandelli di Un'Altra Trieste.
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