Continuano gli atti vandalici a Gorizia: deturpato l’elefante della Cracking art

L’installazione artistica davanti al Teatro Verdi è stata deturpata con una scritta

Francesco Fain
La scritta sull’elefante rosso della Craking art davanti al teatro Verdi
La scritta sull’elefante rosso della Craking art davanti al teatro Verdi

Perché? È questa la domanda che rimbombava in testa, questa mattina, ai passanti di fronte all’ennesimo, stupido, atto vandalico. Qualcuno ha pensato di deturpare con il pennarello l’elefante rosso realizzato con la tecnica della Craking art, una delle attrazioni della Capitale europea della cultura che dà un tono di allegria a via Garibaldi, all’ingresso del teatro Verdi.

È stata vergata, in una posizione che non puoi non notare, una scritta dal significato ignoto: forse è la firma dell’autore che si crede un’artista ma è solamente un vandalo. È stato utilizzato un pennarello di colore bianco.

Il triste record del parco della Valletta: atto vandalico prima dell’inaugurazione
L’atto vandalico e i rifiuti abbandonati nell’area riqualificata del parco della Valletta del Corno

Le reazioni stizzite sono state immediate fra i goriziani. «Che senso ha?». «Perché rovinare quest’opera?», «Non si può andare avanti così», alcune delle frasi che abbiamo sentito pronunciare: frasi di rabbia intrise di delusione e amarezza.

Qualcuno ha anche avvisato dell’accaduto una pattuglia della Polizia di Stato che era nelle vicinanze. Si tratta, ora, di capire come si procederà con le indagini per individuare l’autore. L’area è sorvegliata da telecamere pubbliche e private che, a questo punto, potrebbero dare una grossissima mano.

Si tratta del terzo atto vandalico nel giro di pochi giorni. Ieri la notizia delle transenne, che erano sistemate lungo la passerella che collega il quartiere di Piedimonte a Straccus, scaraventate da qualcuno nell’Isonzo. Qualche giorno prima, il parco della Valletta del Corno (non ancora inaugurato) era stato teatro di un atto vandalico con muretti e panchine lordati di scritte con il pennarello e sacchi di rifiuti abbandonati qua e là. E, fra i goriziani, cresce il malcontento. «Sono atti che non hanno un perché». —

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