“Valzer” di preti: 6mila firme contro gli spostamenti
Chissà se il Papa “venuto dalla fine del mondo” avrà mai tempo per occuparsi di questo angolino d’Italia. Chissà. Perché le tensioni che continuano ad attraversare la Chiesa tergestina potrebbero effettivamente arrivare sulla sua scrivania. E non solo quelle portate a galla dalla segreteria Cgil, ma soprattutto altre – ben più delicate nell’ambiente – che stanno spaccando in due la comunità locale, ora che è in corso l’ennesimo “valzer” di preti che, da quanto si è capito, nel corso dell’ultimo anno sta coinvolgendo almeno otto parrocchie. San Luca, Santa Teresa, San Vincenzo, Valmaura, Barcola, San Giovanni, Muggia Vecchia. E soprattutto Roiano, dove tre sacerdoti stanno per essere tolti mandando in subbuglio i fedeli, tanto che per il 31 agosto si annuncia una «manifestazione pacifica di contestazione». Ed è da lì che è partita la lettera al Papa. Sono comunque tre, di fatto, le parrocchie in rivolta contro le scelte del vescovo Giampaolo Crepaldi, con raccolte firme e richieste di dialogo. In momenti diversi si tratta di San Luca, Roiano e Barcola. Sommando le sottoscrizioni recapitate in Cavana, siamo a quota seimila.
Il primo caso diventato di dominio pubblico nelle scorse settimane è San Luca: don Piero Ruffato, da decenni sacerdote in un rione problematico come Melara, si è opposto alla richiesta di Crepaldi di passare a Santa Teresa rischiando la sospensione “a divinis”, anticamera della riduzione allo stato laicale. In 1.260 hanno firmato per lui. Ma non risultano segnali distensivi con la Curia: il decreto di trasferimento è in arrivo. Nel frattempo, il 10 luglio, l’attuale parroco don Davide Risicato ha sciolto il Consiglio pastorale.
Ecco dunque Roiano, Ss. Ermacora e Fortunato, dove il parroco don Umberto Piccoli, don Sergio Frausin e don Christian Medos sono con le valigie in mano. Don Umberto, dopo una quindicina di anni nel rione, torna a San Vincenzo; don Sergio è destinato a Valmaura, mentre don Christian andrà a Roma per un progetto di accompagnamento spirituale dedicato alle “frontiere esistenziali”. La comunità, vedendosi privata di colpo dei propri preti (al loro posto sono pronti don Andrea Mosca da San Vincenzo e don Karol Boltryk, polacco fresco di ordinazione) si è ribellata, dopo che già negli anni scorsi aveva digerito male l’addio di don Alessandro Cucuzza, molto amato dai ragazzi. Da Roiano sono partite, con direzione Curia, 1.500 firme. «Eccellenza – si legge in un passaggio – la notizia del trasferimento ha turbato la comunità. Il parroco riveste un ruolo identitario e l’oratorio, riportato da don Umberto e dai collaboratori a una vivacità religiosa prima appannata, oggi è un porto sicuro per tanti ragazzi. Per molti anziani e malati lui è l’unica famiglia sulla quale essi si possono appoggiare... Ci permettiamo di implorare la revisione dello spostamento». Di recente Crepaldi ha risposto e il suo intervento è stato distribuito in chiesa: «Come vescovo ho il dovere di provvedere al bene di tutta la diocesi. Vi posso assicurare che gli spostamenti sono maturati o in un lungo arco di tempo o per il verificarsi di situazioni impreviste in altre parrocchie. Tutto è avvenuto in pieno e sereno accordo con i vostri sacerdoti (...) Il distacco è sempre doloroso ma va vissuto nello spirito cristiano della fiducia e delle serenità».
Ma la comunità è andata oltre e si è appellata al Papa. Lo ha fatto con un documento piuttosto dettagliato, inviato a una suora vicina al pontefice che, da quanto si apprende, cercherà consegnare il testo nelle mani di Bergoglio. “Lamento per Roiano”, s’intitola e racconta di una chiesa «distrutta», dove è stata «smantellata in un batter d’occhio un’intera comunità cristiana». Don Umberto, prossimo al passaggio a San Vincenzo, usa comunque parole di conciliazione: «Al di là dell’amarezza per i sacerdoti che se ne vanno – dice – cerchiamo di accogliere chi verrà, come in fondo siamo stati accolti noi quando siamo venuti qui».
Intanto, come si diceva, un gruppo di fedeli, «rappresentanze della comunità parrocchiale di Ss. Ermacora e Fortunato di Roiano, e della parrocchia di San Luca», hanno annunciato ieri per domenica prossima, alle 11.30, «con partenza da piazza della Borsa fino alla Curia vescovile di via Cavana 16, una manifestazione pacifica di contestazione nei confronti delle recenti decisioni riguardanti alcune comunità parrocchiali, da parte di Sua Eminenza il vescovo di Trieste».
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