Valzer di dirigenti al Comune di Trieste. Se ne va il capo dei vigili urbani

In pensione nel primo semestre dell’anno Abbate, Furlan e Cossutta. Poi pure Cassin, Giraldi e il segretario generale Terranova matureranno i requisiti. L’amministrazione non li rimpiazzerà
Il Municipio di Trieste
Il Municipio di Trieste

TRIESTE Per il vertice della macchina amministrativa comunale si annuncia un nuovo passaggio di consegne. È già il secondo nel giro di pochi anni: se ne andarono, tra gli altri, Edgardo Bussani e Corina Sferco, storici manager della civica struttura. Invece nel 2018, a maturare il diritto alla quiescenza, sarà un sestetto composto dallo stesso segretario-direttore Santi Terranova, da tre direttori d’area come Sergio Abbate (Polizia locale), Ave Furlan (Urbanistica), Walter Cossutta (Servizi generali), da due responsabili di servizio come Marina Cassin (edilizia scolastica-sportiva, programmi complessi) e Maria Serena Giraldi (avvocatura).

Tutti anagraficamente collocati tra il 1951 e il 1956. Secondo fonti del Municipio, dovrebbero essere certi di lasciare il servizio già nel corso del primo semestre Abbate, Furlan, Giraldi, mentre per gli altri tre “candidati” - compreso Terranova - la pensione dovrebbe iscriversi nell’agenda di piazza Unità relativa alla seconda parte dell’anno. Poi, a seguire nel 2019, saranno il vicesegretario generale, direttore dell’Uti e del welfare comunale Mauro Silla nonché la responsabile del patrimonio Mariagiovanna Ghirardi a salutare al centro del campo la vasta tribuna dei 2500 comunali.

Sei-otto dirigenti nel giro di un biennio: un ridimensionamento qualitativo e quantitativo non da poco, sia a livello di organico che di contenuto degli incarichi. Si danza tra un quarto/un quinto in meno. Il numero dei dirigenti scenderà a 23-25 unità, più o meno la quota che Terranova aveva indicato come “peso forma” per il management municipale: perché - elemento molto importante - i 6-8 dirigenti in uscita non saranno rimpiazzati. La macchina sarà pilotata dai 23-25 restanti, dove comunque anche altri grand commis stanno entrando nella cuspide della carriera.

Non basta: sono ben 9 i dirigenti “precari” (Sartore, Jerman, Vatta, Tirrico, Dambrosi, Randazzo, Carlini Fanfogna, Locci, De Candido), cioè quelli il cui incarico coincide con il mandato del sindaco, che scadrà nel 2021. Si tratta dell’ultima leva inserita con i concorsi organizzati un anno fa: la loro durata “a tempo” carica però la prospettiva del vertice di ulteriori punti di incertezza.

Fin dalle prime fasi dell’insediamento, la giunta Dipiazza aveva fatto una scelta in tema di politica del personale, mirando a tagliare la dirigenza e reinvestire il “risparmio” di circa 1,5 milioni nel ringiovanimento dei ranghi funzionariali e impiegatizi. Il primo atto concreto di questo “new deal” è stato il lancio dei concorsi per 52 unità, tra interni ed esterni, sul quale si sta ancora lavorando. Durante il 2018 dovrebbe essere programmata un’ulteriore tranche di reclutamento, che riguarderà profili tecnici, informatici, culturali.

La contrazione della dirigenza obbligherà giunta e alta burocrazia comunale a un notevole sforzo riorganizzativo. Dipenderà anche se Terranova si ritirerà a vita privata o proseguirà nella conduzione della struttura. Se la “linea Terranova” resterà invariata, il punto di caduta sarà la riduzione a 3 delle attuali 9 aree (8+le risorse umane inserite nella direzione). Una semplificazione ancora prematura da affrontare e da esporre, sulla quale i consueti ben informati propongono alcune ipotesi di accademia. Ma sulla quale pendono incognite, come la destinazione dell’edilizia scolastica superiore, pacco-dono della Regione.

Vediamo cosa propone il risiko di stagione. Giulio Bernetti, attuale mobility manager, potrebbe sostituire l’architetto Furlan nella guida dell’Urbanistica. Uno dei capitoli più delicati riguarda l’area diretta da Cossutta, i servizi generali, che contiene due comparti strategici come il patrimonio e gli appalti-contratti: andrà sotto il vicesegretario generale Fabio Lorenzut o sotto i Lavori Pubblici guidati da Enrico Conte? Walter Milocchi, giunto in mobilità dal Comune di Monfalcone, dovrebbe essere il naturale avvicendamento del comandante Abbate alla Polizia locale. Altro naturale avvicendamento potrebbe riguardare il passaggio tra Marina Cassin e Andrea de Walderstein, proveniente dal Comune di Grado (come Bernetti), ai programmi complessi. L’avvocatura non avrebbe più un dirigente, ma opererebbe con posizioni organizzative.

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