Valletta del Corno, il triste declino del parco
Quanti bei progetti per il parco della Valletta del Corno... Peccato siano rimasti tutti sulla carta.
Capitava infatti che, soprattutto in campagna elettorale, l’attenzione di questo o quel candidato sindaco si concentrasse su quello spazio verde. E via ad architettare futuri possibili, piani di rilancio, idee sensazionali.
Progetti
tutti naufragati
C’è chi avrebbe voluto realizzare in loco una discoteca all’aperto; chi traslocarvi il mercato della fiera di Sant’Andrea; chi trasformarlo in un megaparco per i bambini. E chi ne ha più ne metta. «Negli anni ci sono state anche diverse manifestazioni di interesse da parte di cooperative, ditte, cordate di vario tipo che avrebbero voluto valorizzare quegli spazi ma non se n’è fatto nulla», ammette l’assessore comunale all’Ambiente, Francesco Del Sordi.
Il Comune, alle prese con bilanci da lacrime e sangue, garantisce la manutenzione del verde (che è ordinato) ma di più non può fare.
Viaggio
nell’area verde
E allora abbiamo fatto un viaggio nel parco. E subito ci siamo imbattuti nelle scritte che appaiono sulla facciata della palestra di hockey. Qualcuno si ostinerà a definirla “arte” ma quei disegni e quei motti non sono un bel biglietto da visita. Non c’è niente da fare. La maleducazione non ha limiti. E i goriziani non ne possono più. Prima di raggiungere l’impianto sportivo, bisogna fare i conti con la stradina d’accesso che è zeppa di buche con l’asfalto che, letteralmente, si sta sbriciolando. Non versano in condizioni migliori i muretti: in alcune parti sono parzialmente crollati con le pietre finite a terra. Gli spray sono nuovemente protagonisti nelle vicinanze della piccola pista da skate: anche lì scritte, disegni, parolacce.
In mezzo alle foglie secche si intravvedono parecchie bottiglie e lattine di birra vuote: evidentemente, più di qualcuno sfrutta quella zona ombreggiata per fare il “pieno” di alcolici e vivacizzare giornate altrimenti grigie o poco divertenti. I lampioni, poi, devono essere stati vittima di un furente tiro al bersaglio visto che, in diversi casi, è sopravvissuto solamente il palo mentre non c’è più traccia del corpo illuminante.
Porfido
a pezzi
Nella parte iniziale del parco ci sono alcuni tratti di strada realizzati in porfido ma i cubetti stanno saltando via uno dopo l’altro, creando degli squarci che danno il senso profondo del degrado e dell’abbadono. Un tempo, in fondo al parco, c’era un palco a forma di conchiglia, utilizzato per le manifestazioni estive. «Era di proprietà di una ditta che poi è andata in fallimento. Avremmo voluto acquistarlo insinuandoci nella procedura fallimentare ma non è stato possibile. Il palco è stato smontato e rimosso», fa sapere l’assessore Del Sordi.
Merita un discorso a parte la scritta sulla facciata della palestra: le lettere si stanno staccando e qualche buontempone le ha reinstallate alla rinfusa. Il risultato? Si legge: «Palestra di pattinaggio. Nione ginnastica gorizinu». Povera Ugg...
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo