Valle Cavarera, assolto Zamparini junior

Non c’è contaminazione nel terreno di riporto di Valle Cavarera, la Corte d’appello di Trieste assolve «perchè il fatto non costituisce reato» il figlio di Zamparini, Andrea Maurizio che per conto del gruppo assieme a tecnici e dipendenti, aveva iniziato i lavori sul terreno che era stato dato in concessione. Il giudice riconosce anche la «buona fede» di tutti gli accusati che avevano inziato il lavori e fa cadere anche l’obbligo di ripristino che era stato richiesto inizialmente.
Ieri in serata la svolta alla Corte d’Appello di Trieste (presidente Igor Maria Rifiorati, relatore Edoardo Ciriotto). E come aveva anticipato l’avvocato Giovanni Borgna di Trieste che difendeva Zamparini, sostenendo che il terreno non è contaminato e per questo aveva impugnato la sentenza di primo grado, la Corte d’Appello ha accolto la sua tesi di totale infondatezza di tutte le accuse. Con Zamparini sono stati assolti anche un altro uomo del Gruppo, Giovanni Bearzotti (difeso dall’avvocato Luca Ponti di Udine), Giulio Ranni della ditta Tunnel che aveva iniziato i lavori (avvocato Rossana Gregolet di Gorizia) e il direttore lavori Remo Livoni (avvocato Alessandro Giadrossi di Trieste). E come ancora una volta aveva anticipato lo stesso avvocato Borgna, dopo che nel 2008 la stessa Arpa aveva accertato l’assenza di inquinanti nel terreno, le nuove analisi rifatte dall’Arpa a dicembre scorso (lo stesso Gruppo Zamparini aveva annunciato una campagna di caratterizzazioni) hanno ribadito l’assenza di inquinanti o contaminazioni.
Si chiude così in secondo grado (le motivazioni verranno depositate sucessivamente come previsto dai termini di legge) una vicenda che ha sollevato, come tante altre, un polverone di polemiche a Grado e che si sono infiammate sucessivamente con l’annuncio del maxi investimento turistico nell’Isola, “Vivere in laguna”, uno dei tanti progetti naufragati nel mare gradese. In primo grado la vicenda si era chiusa malissimo con varie condanne a più di un anno per i vari accusati che ora vengono prosciolti del tutto. Proprio la scorsa estate la vicenda era balzata nuovamente alle cronache dopo la mozione approvata dal Consiglio comunale di Grado che avrebbe causato il blocco definitivo del progetto di rilancio di Zamparini. Una mossa che aveva suscitato lo “stupore” del gruppo imprenditoriale e che, come aveva ribadito lo stesso Borgna, a causa dell’infondatezza delle accuse «Ha fatto una pubblicità negativa danneggiando l’immagine di Zamparini». (g.g.)
Riproduzione riservata © Il Piccolo