Validatrici “hi tech” sugli autobus Il Tar ribalta la gara da 1,5 milioni
TRIESTE. Il Tar ribalta l’esito della gara da quasi un milione e mezzo di euro per le nuove macchinette emettitrici e validatrici “hi tech” da installare sugli autobus che daranno la possibilità di pagare il biglietto con carta di credito. Un passo avanti verso un’era in cui la validazione meccanica “classica” sarà solo un ricordo.
Accolto il ricorso (avvocato Flavia Pozzolini) dell’azienda fiorentina Aep Ticketing Solutions, già fornitrice storica di Trieste Trasporti, presentato contro la Spa triestina e nei confronti della vincitrice della gara, la marchigiana Pluservice. Quest’ultima era risultata prima nella graduatoria con 85,88 punti, Aep seconda con 83,79.
Il collegio giudicante presieduto da Oria Settesoldi ha sentenziato che Pluservice andava esclusa dalla gara e ha deciso l’annullamento del provvedimento di aggiudicazione, disponendo il subentro di Aep nell’appalto. L’offerta della vincitrice è stata ritenuta dal Tar, in parte, «artificiosa» e «fittizia».
Scontata, a questo punto, la decisione di Pluservice di impugnare la sentenza, contestando il giudizio del Tar: nei prossimi mesi, dunque, secondo “round” davanti al Consiglio di Stato. Anche Pluservice è già partner di Trieste Trasporti: fornisce la piattaforma del nuovo servizio a chiamata.
Il capitolato scomponeva la gara in varie voci e a essere contestata è l’offerta economica riguardante il costo annuale necessario a garantire per i cinque anni dell’appalto la sicurezza informatica delle nuove validatrici, aspetto molto importante visto che il software di funzionamento è collegato al circuito bancario e deve risultare impenetrabile.
Per le voci “costo del canone annuale del Saas (il software ndr)” e “costo del canone annuale di manutenzione per i requisiti di sicurezza informatica”, Pluservice aveva offerto 0,01 euro (un centesimo) mentre Aep aveva proposto rispettivamente 42.500 e 8.530 euro. Una differenza di 51 mila euro.
Secondo il Tar «appare evidente – si legge nella sentenza – che un’offerta così congegnata dissimulava il vero intento di ottenere il massimo punteggio previsto per tali componenti dell’offerta economica (4 punti più 3 punti) e di conseguire, quindi, un decisivo vantaggio sulle altre concorrenti che sono state precipitate tutte, in virtù della formula matematica adottata dal capitolato speciale, a zero punti».
Il fatto che «l’amministrazione abbia sottoposto, poi, l’offerta economica della controinteressata (Pluservice ndr) a verifica di anomalia e che essa si sia risolta favorevolmente – aggiunge la sentenza –, non sposta la censurabilità dell’offerta così congegnata, perché altro è la sostenibilità complessiva dell’offerta, altro è la sua formulazione artificiosa e fittizia che, oltretutto, rivela come la controinteressata non investirà alcunché in Saas e manutenzione per i requisiti di sicurezza informatica».
Inevitabile che a fronte di questo giudizio “tranchant” Pluservice proceda col controricorso. Trieste Trasporti resta quindi in attesa del pronunciamento del tribunale amministrativo di secondo grado. «La differenza di circa 50 mila euro, su una fornitura che vale più di un milione, è irrisoria – rimarca il responsabile comunicazione Michele Scozzai –. La commissione di gara ha operato correttamente e che vinca un’azienda o l’altra per noi è del tutto indifferente: l’unica cosa davvero importante, per quanto ci riguarda, è far partire quanto prima il progetto di innovazione che permetterà, fra l’altro, l’acquisto di biglietti a bordo con carta di credito. Un minuto dopo che il Consiglio di Stato si sarà espresso, Trieste Trasporti farà partire il contratto».
Riproduzione riservata © Il Piccolo