Valanga di firme per Baradel Sabato il sit-in a Monfalcone
In difesa del Centro faunistico 11mila firme online e 5mila raccolte ai banchetti La chiusura della campagna con il mondo animalista in piazza della Repubblica

Bonaventura Monfalcone-22.12.2014 Sequestro cani-Terranova-foto di Katia Bonaventura
SAN CANZIAN D’ISONZO. Continua a crescere la mobilitazione in difesa della presenza del Centro di recupero fauna selvatica di Terranova e del suo gestore storico, Damiano Baradel, escluso dalla gara indetta dalla Regione per l’affidamento del servizio per il 2018 e che ha visto l’Enpa di Trieste presentare un’offerta e aggiudicarsi l’attività anche per il territorio dell’ex provincia di Gorizia. Le associazioni animaliste e ambientaliste, ma anche i tanti cittadini che in queste due settimane si sono attivati per il mantenimento del Centro di recupero fauna selvatica di Terranova, scenderanno sabato pomeriggio, dalle 15.30 alle 18, in piazza della Repubblica a Monfalcone.
La manifestazione di sabato decreterà la chiusura della raccolta di firme a sostegno della petizione cartacea promossa dal Comitato amici di Damiano e che in pochi giorni ha visto l’adesione di 5mila persone. La mobilitazione nel fine settimana è stata a modo suo imponente, con banchetti dislocati in tutto il Friuli Venezia Giulia per la sottoscrizione dell’appello rivolto alla Regione. A Monfalcone sono stati realizzati da Associazione ambientalista Rosmann, Gati de Monfalcone e Fare Verde, a Gorizia e Gradisca dall’Oipa, a Grado dall’Apda, a Terzo di Aquileia, in concomitanza con la Festa della zucca, dall’associazione di Monfalcone-Staranzano La Cuccia, mentre a Pordenone domenica si è attivata l’associazione Dingo. A Trieste, “casa” dell’Enpa, i punti di raccolta “volanti” e fissi, in alcuni negozi, sono stati almeno tre nel fine settimana. E un nuovo punto di raccolta delle firme si è aggiunto ieri nel capoluogo regionale.
Pure a San Canzian d’Isonzo, nel cui territorio si trova il Centro di recupero, alcuni esercenti hanno aperto i loro locali a quanti volevano manifestare in modo concreto il loro sostegno a Baradel e all’attività svolta dal 2000 fino allo scorso anno sotto l’ala della Provincia e in collaborazione con il Corpo forestale regionale e organismi a carattere scientifico come le Università di Trieste e Udine e l’Ispra. Alcune amministrazioni hanno messo a disposizione le loro strutture pubbliche per ampliare le possibilità di aderire alla petizione. A Monfalcone i moduli sono sempre disponibili all’Urp e in Biblioteca, a San Pier in municipio, a Gradisca in Biblioteca, come pure a Fogliano Redipuglia. A Gorizia, la cui amministrazione si è schierata in modo ufficiale per il mantenimento di un Crfs nell’Isontino, ieri mattina la raccolta era possibile nell’atrio del palazzo municipale.
Dopo i consiglieri regionali Marin, Dal Zovo e Zilli, anche il consigliere pordenonese di FdI-An, Luca Ciriani, ha preso a cuore la questione e ha scritto un’interrogazione alla giunta Serracchiani sulla questione. L’esponente di centrodestra rammenta che, nel 2014, fu lo stesso vicepresidente della Regione, Bolzonello, dopo aver effettuato una visita alle strutture di Terranova, a definire il Centro «un punto di riferimento di eccellenza per la fauna esotica e autoctona in difficoltà». Ciriani perciò auspica che ancora una volta siano riconosciute passione e competenza dei suoi gestori, valori di cui tener conto per la sua salvaguardia e scongiurarne la chiusura.
Benché la vicenda abbia assunto quindi una portata regionale, è stata scelta Monfalcone per la manifestazione di sabato pomeriggio. «È stata una decisione presa in sostanza per la posizione baricentrica della città», spiega Paola Barban del direttivo dell’Associazione ambientalista Rosmann. «Noi ci saremo», aggiunge, sottolineando come nella sola giornata di sabato i volontari della Rosmann abbiano raccolto 300 firme in piazza a Monfalcone.
L’iniziativa di sabato segnerà la conclusione della raccolta firme e quindi le associazioni aderenti hanno deciso di allestire un banchetto per permettere a chi lo volesse di dare la propria adesione. Poi la petizione sarà portata all’attenzione del Consiglio regionale. Intanto la petizione online, lanciata una settimana fa sempre dal Comitato amici di Damiano, ha sfondato ieri il muro delle 11mila firme virtuali.
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