Vaccini, partono i controlli dei Nas in Fvg
TRIESTE Sui vaccini la maggioranza ingrana la retromarcia. Dopo aver di fatto cancellato l’obbligo con un blitz al decreto milleproroghe, ora è arrivato il dietrofront per mezzo di un emendamento allo stesso provvedimento, che ripristina il divieto di iscrizione a scuole materne e asili dei bambini non in regola con la profilassi. Il dietrofront del governo, stando ai commenti al vetriolo sulla pagina Facebook del ministro della salute Giulia Grillo, non è piaciuto ai No vax che, confidando in una imminente cancellazione dell’obbligo per decreto, pensavano di prendere tempo con l’autocertificazione che in base alla circolare a doppia firma Salute-Istruzione sarebbe sufficiente per iscrivere i piccoli. Stratagemma fatto saltare dall’emendamento presentato ieri dai due relatori del Milleproroghe, i 5s Vittoria Baldino e Giuseppe Bompane, che quasi sicuramente incasserà il via libera con ampia maggioranza bi-partisan.
Intanto sono partiti anche i controlli a campione dei carabinieri del Nas (Nucleo anti sofisticazioni), allertati dall’autocertificazione contraffatta ed esibita su Fb da una mamma di Brescia. Controlli in tutto il Paese, Fvg compreso. Anche i Nas di Udine, competenti per tutto il Fvg, stanno controllando a campione le scuole d'infanzia e primarie di tutta la regione: lo conferma il capitano Fabio Gentilini. Le verifiche sono eseguite sulle autocertificazioni dei genitori incrociando i dati in mano alle singole aziende sanitarie territoriali.
Chi ha dichiarato il falso rischia la denuncia per reato penale che prevede fino a due anni di reclusione: si può ipotizzare il falso ideologico in atto pubblico. Fermo restando che per presidi e un gruppo sempre più nutrito di Comuni la circolare non può prevalere sulla legge Lorenzin in vigore, che fissava al 10 luglio il termine per presentare la documentazione della Asl da parte di chi era già ricorso all’autocertificazione. Nulla cambia anche per i ragazzi fino a 16 anni nella scuola dell’obbligo, per i quali non c’è il divieto di iscrizione, ma multe da 100 a 500 euro per i genitori inadempienti.
Intanto, anche prima di applicare eventuali sanzioni economiche, la Regione Fvg resta in attesa dell’ok definitivo al “Milleproroghe”. Paolo Pischiutti, dirigente dell’Area Promozione salute e prevenzione, ricorda che la legge in vigore «ha dato risultati importanti: per il morbillo abbiamo aumentato del 9-10% la copertura in un solo anno in Fvg, e anche per gli altri vaccini siamo sempre più vicini alla soglia dell’immunità di gregge del 95%. L’impegno futuro sarà chiaramente di attivarci con una comunicazione corretta che potremmo pensare in questo anno in cui l’obbligo dovrebbe permanere».
Mentre la svolta viene accolta con soddisfazione dal mondo scientifico e scolastico, apprezzata anche dal Presidente Mattarella («Nei confronti della scienza non possiamo esprimere indifferenza o diffidenza verso le sue affermazioni e i suoi risultati») commenti arrivano pure da Forza Italia e Pd («Ha vinto la scienza», dice il deputato dem triestino Ettore Rosato mentre il forzista Roberto Novelli rivendica «una battaglia giusta»). Soddisfazione anche da Trieste, dove l’assessore Angela Brandi ricorda che «siamo stati il primo Comune in Italia a introdurre l'obbligo vaccinale per l'accesso a nidi e scuole d’infanzia di nostra competenza nel gennaio 2017».
Ma a Roma all’orizzonte si profila anche un nuovo scenario che mira a un obbligo “flessibile” sul territorio, a seconda delle coperture vaccinali sul territorio. Vittoria Baldino, relatrice M5S del Milleproroghe, annuncia la volontà di «trattare le politiche vaccinali con un provvedimento normativo ad hoc» da esaminare «nel più breve tempo possibile».
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