Vaccini in Fvg per l’intesa una nuova proposta. Riccardi ai medici: più collaborazione

Il documento della Regione in arrivo a Fimmg e Snami. La replica all’assessore: «Anche noi chiediamo risposte»

TRIESTE Da una parte la Regione che si aspetta più collaborazione. Dall’altra i sindacati di categoria che chiedono più informazioni. La strada verso l’accordo per il coinvolgimento dei medici di medicina generale (mmg) del Friuli Venezia Giulia nella campagna vaccinale, a partire dagli over 80 da raggiungere a domicilio, a sentire le parti non sembra essere in discesa. Decisiva, nelle prossime ore, la valutazione da parte dei mmg della nuova proposta formulata e in via di trasmissione dalla direzione centrale Salute. «Abbiamo elaborato un’ipotesi di accordo e attenderemo una risposta delle sigle sindacali», dice il vicepresidente Riccardo Riccardi senza entrare nel merito dei contenuti del documento.

Più in generale, il tema rimane quello di una carenza di personale che, oltre all’incertezza sulla fornitura delle dosi, rischia di diventare una questione irrisolta quando la campagna dovrà necessariamente accelerare. «Comprendo le posizioni di tutti – osserva Riccardi –, ma mi auguro che le prese di posizione vengano posticipate alla fine della storia. Quello che conta, adesso, è che tutti dedichino le proprie energie non ad alzare i toni, ma a risolvere i problemi. Mi auguro, almeno in questa fase, di non vedere troppi primi della classe». Il nodo economico, continuano ad assicurare Fimmg (Federazione medici di famiglia) e Snami (Sindacato autonomo medici italiani), non sarebbe alla base della fumata nera della scorsa settimana. «Sul tavolo ci sono i 6,16 euro a iniezione dell’accordo nazionale, ma da parte nostra non c’è stata alcuna richiesta aggiuntiva – fa sapere il segretario provinciale Fimmg di Trieste Francesco Franzin –, tanto che non comprendiamo ancora il perché l’assessore abbia parlato di trattativa interrotta. Può andare bene quella cifra? Il problema è un altro ed è legato alla complessità di un’organizzazione di cui, al momento, sappiamo poco. Se ci mandano nelle case dei pazienti che non si possono muovere, la prima informazione per l’utente è che il fatto di presentarci da soli è un rischio. Dobbiamo essere in due e con un defibrillatore, non è tutto così semplice. Possiamo organizzarci, ma ci servono informazioni. Pure sugli spazi in ospedali e sugli orari».

Anche lo Snami, con il presidente regionale Stefano Vignando, dice che vanno approfonditi «più gli aspetti organizzativi che economici». Anche perché, «se anche prevedessimo, oltre ai 6,16 euro per la prestazione, i 25 euro dell’accesso al servizio di assistenza domiciliare, si tratterebbe di un costo da ipotizzare su non più di 3mila ultraottantenni molto fragili, vale a dire 3-4 ciascuno per i 900 mmg del Fvg». La Regione chiede più collaborazione? «La chiediamo anche noi a un anno dall’inizio della pandemia, sino a qui con poche risposte. Bene sarebbe, per esempio, sapere quale tipo di vaccino si ritiene di farci somministrare, dato che, tra tre mesi, il quadro potrebbe cambiare favorevolmente».

A intervenire sullo stallo anche i sindacati confederali, ieri a confronto con Riccardi (non sono mancate le critiche sulla macchina organizzativa). Se Magda Gruarin della Uil invita «a sostituire in fretta i mmg che vanno in pensione», Rossana Giacaz della Cgil incalza la Regione per il «pressing a Roma perché i medici di famiglia vengano assunti ed entrino nel pubblico. La pandemia ha dimostrato che il sistema dei liberi professionisti mostra la corda». Un argomento su cui il vicepresidente non si sottrae: «Quando ne parlava l’ex consigliere regionale Stefano Pustetto, lo contestavo. Comincio a pensare che le sue non fossero stupidaggini».

Novità di giornata è intanto il via libera del ministero della salute alle dosi di AstraZeneca pure per gli over 65. «Un’importante accelerazione», sottolinea Riccardi nel precisare peraltro che interessate sono solo alcune categorie «perché, al momento, la disponibilità di vaccini non consente di programmare le immunizzazioni al di fuori di personale scolastico universitario, forze armate e di polizia, luoghi di comunità e altri servizi essenziali». In agenda in Regione anche una App che possa fare da “lasciapassare” per i vaccinati: «Il problema è l’autorizzazione all’utilizzo delle informazioni che compaiono nel portale Sesamo». —


 

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