Vaccini, ecco come si è arrivati al via libera ad AstraZeneca
INVIATO A BRUXELLES/ Il vaccino di AstraZeneca è «sicuro ed efficace». «I benefici nel combattere il Covid-19 continuano a superare il rischio di effetti collaterali». La sua somministrazione «non è associata ad alcun aumento del rischio complessivo di coaguli del sangue». Anzi, «siccome il Covid-19 causa trombosi, si può dire che il vaccino riduca questo rischio».
Non è escluso, ma nemmeno provato, che ci possa essere una correlazione con alcuni casi «molto rari» di coaguli che si sono verificati nelle scorse settimane: 25 eventi su un totale di 20 milioni di somministrazioni. Serviranno ulteriori studi per stabilirlo con esattezza, ma l’Agenzia europea del farmaco può già dire che la probabilità di sviluppare queste patologie è «estremamente ridotta». E comunque inferiore rispetto «all’efficacia del vaccino nel prevenire il ricovero in ospedale e la morte per Covid-19». «Non c’è alcuna prova», inoltre, di problemi relativi a lotti specifici o a particolari siti produttivi.
La scienza prova a ricomporre i cocci rimasti sul tappeto dopo l’entrata a gamba tesa della politica sulla sicurezza dei vaccini. C’è da ricostruire la fiducia dei cittadini nei confronti del farmaco di AstraZeneca e non sarà semplice, visto che gli eventi degli ultimi giorni hanno disorientato la popolazione europea.
L’Ema, chiamata in causa dalle capitali, ha di fatto ribadito con maggiore chiarezza ciò che diceva da diversi giorni: la sospensione delle somministrazioni – ordinata dai governi di mezza Europa per ragioni più emotive che scientifiche – non era motivata. E quindi ora bisogna riprendere al più presto a vaccinare con il preparato della società anglo-svedese.
L’Italia inizierà a farlo da oggi (alle 15), idem la Germania. La Francia ha già ripreso ieri (il premier Jean Castex si farà iniettare il farmaco fino a ieri proibito). E l’Europa potrà continuare a occuparsi dell’altro fronte con AstraZeneca, quello legato al non rispetto delle consegne. La Commissione ha deciso di fare un passo avanti e di spedire alla società una lettera, primo atto formale che potrebbe portare a un contenzioso legale. La missiva redatta dall’esecutivo comunitario ieri era «al vaglio delle capitali»: ecco, basterebbe questo particolare per dare una risposta alle accuse di lentezza che vengono rivolte all’Ue.
Per fare ogni singolo passo, nel campo della Salute, l’Unione europea ha bisogno del consenso di ogni singolo Stato. Un meccanismo che appesantisce e rallenta il processo decisionale. Tra l’altro fonti Ue fanno sapere che l’attuale regolamento per il controllo dell’export non permetterebbe di bloccare le spedizioni in partenza verso il Regno Unito perché si tratta di dosi di Pfizer, società che sta rispettando il contratto. Ma a Bruxelles si dicono pronti ad «adattarlo», ovviamente previo consenso delle capitali.
Nel suo report, il comitato di sicurezza dell’Ema ha rilevato che sono stati segnalati 496 eventi tromboembolici tra la popolazione vaccinata, un numero inferiore a quello previsto nella popolazione in generale. Il discorso è un po’diverso per alcuni episodi «molto rari» che si sono verificati di recente: 7 casi di coagulazione intravascolare disseminata (DIC) e 18 casi di coaguli nei vasi che drenano il sangue nel cervello (CVST). Tre episodi di quest’ultima categoria sono stati segnalati in Italia (7 in Germania, 2 in Norvegia, uno in Spagna, 3 nel Regno Unito e 2 in India).
Questi eventi hanno riguardato in maggioranza donne under 55, ma per l’Ema è prematuro concludere che ci sia un rischio maggiore per questa parte della popolazione. L’Agenzia valuterà anche i rischi per chi usa la pillola anticoncezionale, che di per sé sono maggiori, e ha ricordato che anche il fumo è tra i fattori di rischio.
Gli studi andranno avanti, ma l’Ema ritiene che «i pazienti debbano essere consapevoli della remota possibilità di tali sindromi». Per questo, pur non avendo stabilito alcuna correlazione, si è deciso di aggiornare le informazioni del prodotto. Anche per avvertire i cittadini che in caso di determinati sintomi dovranno consultare immediatamente il medico. –
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