Vaccini Covid, l'allarme dei sindacati: "Escluso il personale del ricreatorio"

Una mancanza denunciata dal segretario provinciale Cisl Fp Walter Giani, che invoca «un intervento della politica che risolva la situazione al più presto»
Giochi in un ricreatorio di Trieste in una foto d'archivio
Giochi in un ricreatorio di Trieste in una foto d'archivio

TRIESTE I circa 200 lavoratori dei ricreatori comunali non sono stati inclusi nella campagna di vaccinazione del personale scolastico regionale. Una mancanza denunciata dal segretario provinciale Cisl Fp Walter Giani, che invoca «un intervento della politica che risolva la situazione al più presto». Gli risponde l’assessore comunale all’Istruzione Angela Brandi, che conferma l’intoppo: «Anche secondo noi non devono essere esclusi, lo abbiamo scritto alla Regione».

Il termine utile a manifestare la volontà di essere vaccinati a prevenzione del Covid-19 è in scadenza il 26 febbraio, domani. In linea con le disposizioni nazionali, applicate dall’Ufficio scolastico regionale, la campagna si rivolge anche a insegnanti ed educatori di nidi e scuole dell’infanzia del Comune, collaboratori con mansioni ausiliarie, funzionari coordinatori e loro aiutanti. C’è un però, dice Giani della Cisl: «È capitato che qualcuno non abbia compreso tra gli aventi diritto il personale educativo dei ricreatori/Sis del nostro ente, il quale svolge comunque un servizio in prima linea, con analoghe mansioni e contratto di lavoro, eppure che ancora una volta resta un passo indietro rispetto ai colleghi».

I ricreatori sono una realtà secolare e specificamente triestina ma proprio per questo, prosegue Giani, la loro atipicità è risaputa e dovrebbe essere tenuta in considerazione «in anticipo».

La Cisl auspica quindi che venga data anche a questi lavoratori la possibilità di accedere al vaccino: «Su questa operazione i sindacati non hanno avuto occasioni formali di confronto con la parte datoriale – conclude Giani –. Confidiamo che adesso ci sia un intervento della politica e la situazione si risolva al più presto».

Gli risponde l’assessore all’Istruzione Angela Brandi: «È quello che pensiamo anche noi. Abbiamo scritto alla Regione perché venga dato anche a loro l’accesso al vaccino. La stessa cosa era avvenuta per lo screening: anche lì erano stati dimenticati e, in seguito a nostra richiesta, reinseriti».

Una procedura che l’assessorato ha messo in moto anche in questo caso. Lo scorso 15 febbraio l’assessore ha scritto al vicepresidente con delega alla Salute della Regione Fvg Riccardo Riccardi, chiedendogli di appianare il problema. «Ma diamo per scontato che vengano contati nel novero, anche perché il contratto di lavoro degli enti locali li assimila al personale delle scuole d’infanzia – aggiunge l’esponente di Forza Italia –. Ora abbiamo scritto anche al referente del Commissario emergenza Covid chiedendo conferma dell’inserimento».

Conclude Brandi: «Per me l’importanza dei vaccini era indubbia già prima del Covid, figuriamoci ora. Mi spiace anzi che le adesioni dei lavoratori che avevamo già raccolto ora abbiam dovuto buttarle a mare, perché il datore di lavoro non può “sollecitarle”». —


 

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