Vaccini Covid, ecco dove si faranno: Centrale idrodinamica a Trieste, Unione ginnastica a Gorizia

Le nuove sedi si affiancheranno a ospedali e distretti sanitari, consentendo di ampliare le possibilità. La terzoa nuova sede è il Centro anziani di Monfalcone
La centrale idrodinamica
La centrale idrodinamica

TRIESTE Le “primule” del commissario Arcuri scompaiono e l’Azienda sanitaria giuliano isontina individua le nuove strutture per le vaccinazioni di massa. A Trieste tramonta l’idea del Centro congressi, ma gli spazi reperiti continuano a essere in Porto vecchio, dove si impiegherà la Centrale idrodinamica. Nell’Isontino, invece, l’Asugi si servirà del palazzetto dell’Unione ginnastica goriziana a Gorizia e del Centro anziani di Monfalcone.

Le nuove sedi si affiancheranno a ospedali e distretti sanitari, consentendo di ampliare le possibilità. Se arriveranno sufficienti forniture di vaccino, la Venezia Giulia è insomma pronta ad aumentare il ritmo delle somministrazioni, che richiedono accortezza per evitare assembramenti. L’Asugi comunica dunque che «per l’importante campagna vaccinale in corso, da metà marzo saranno operative nuove sedi, così da potenziare le operazioni e rispondere ai differenti bisogni di prossimità dei cittadini».

Per quanto riguarda Trieste, il sindaco Dipiazza aveva indicato in un primo momento il centro congressi e poi il Molo IV, oggetto anche di un recente sopralluogo della Fondazione CRTrieste. A Monfalcone, spiega invece l’assessore comunale Luise, «il Comune è pronto già da un paio di settimane. Il centro anziani ha un salone di 200 metri quadrati e stanze dove tenere in osservazione dopo il vaccino. Tutto senza barriere architettoniche e con un ampio piazzale per far scendere dalle vetture gli anziani».

E mentre le vaccinazioni proseguono non manca la polemica. Il dem Salvatore Spitaleri plaude alla ministra Erika Stefani, che chiede di dare priorità a disabili e loro familiari: «Forse ora possiamo sperare che Riccardi esca dal suo fortilizio di Palmanova per affrontare insieme le sfide della pandemia. Dopo che da settimane si sono levate le richieste di associazioni e del Pd, abbiamo capito che la via per arrivare all’assessore passa da un ministro leghista». La risposta del vicepresidente arriva subito: «L’arte del Pd è travisare la realtà. Peccato non ricordino come, da prima ancora di loro, chiedo al ministro della Salute di modificare il Piano vaccinale, che inserisce la disabilità nell’area della vulnerabilità dopo sanitari, case di riposo e over 80. Se si fossero adoperati con il loro governo, oggi avremmo il risultato che anche loro dicono di volere». —



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