Vaccini anti - Covid, ultimata la consegna di 7.020 dosi in Fvg. Giù ancora il numero di positivi sui testati
TRIESTE Ridotti del 54% come quantità, in ritardo di 24 ore rispetto alle previsioni, ma i vaccini Pfizer della settimana sono arrivati. Non più di 7.020 dosi, ma può almeno continuare senza intoppi la fase del richiamo per il personale del sistema sanitario e gli ospiti e gli operatori delle residenze per anziani che hanno proceduto alla prima iniezione da fine dicembre.
Il vicepresidente Riccardo Riccardi, precisando che lunedì erano arrivate 1.170 dosi a Monfalcone e altrettante a Tolmezzo, informa che il colosso farmaceutico ha provveduto a rifornire ieri mattina anche gli ospedali di Trieste (1.170), Udine (2.340) e Pordenone (1.170), a completare dunque le 7.020, e non di più purtroppo, dosi settimanali. Il taglio del 54% non è stato distribuito in maniera uniforme. Monfalcone e Tolmezzo non sono state penalizzate (hanno ricevuto il 100% di quanto in programma), mentre Trieste e Pordenone non più del 33% e Udine il 40% delle quantità inizialmente annunciate da Pfizer. Una sproporzione, fa sapere Riccardi, «decisa dalla multinazionale e che abbiamo chiesto di correggere sulla media italiana del 29%».
A ieri sono complessivamente arrivate in regione 51.745 dosi (18.720 a Udine, 11.700 a Trieste e Pordenone, 4.680 a Monfalcone e Tolmezzo, 265 alla Protezione civile di Palmanova per la giornata simbolo del 27 dicembre, il battesimo dell’operazione), il 73% delle 70.465 previste per la prima fase di gennaio, con il Ssr Fvg che ha fin qui somministrato il vaccino a 33.475 persone. La prossima tappa è il 25 gennaio, giorno in cui dovrebbero venire consegnate altre 10.530 dosi (3.510 a Trieste, 2.340 a Monfalcone e Udine, 1.170 a Pordenone e Tolmezzo).
Il condizionale è d’obbligo vista l’esperienza di questi giorni, con le Regioni che l’altra sera, a confronto con i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza, hanno ribadito preoccupazione per ritardi e tagli nelle forniture decisi unilateralmente da Pfizer. In previsione, hanno concordato governo e territori, c’è ora una revisione del piano di distribuzione dei vaccini con un meccanismo di solidarietà tra territori per garantire i richiami. Il presidente della Conferenza Stefano Bonaccini ha citato il Fvg, assieme alla Lombardia, tra le regioni colpite «in maniera più pesante» e assicurato un riequilibrio, come da garanzie del commissario Arcuri: chi ha subito un taglio superiore al 29% riceverà proporzionalmente più dosi.
Nell’attesa di verificare le prossime consegne, la curva del contagio si conferma in discesa. Il dato di ieri è di 672 nuovi positivi, con un’incidenza sui casi testati del 9,99%, sotto il 10% per la prima volta dal 16 ottobre. In sostanza si è trovato non più di un caso di coronavirus ogni dieci persone sottoposte all’esame. Le infezioni da molecolare sono 464 (su 7.565 tamponi, 6,13%), quelle da test antigenico rapido 208 (su 3.255, 6,39%), con un rapporto del 6,21% sul totale dei controlli (10.820).
Con 42 positivi (30 ospiti, 12 operatori) nelle case di riposo e 20 nel Ssr (un tecnico radiologo, tre infermieri, un assistente sociale e cinque oss in Asugi), il totale è di 62.045 da inizio pandemia, di cui 27.247 in provincia di Udine (+302), 13.782 a Pordenone (+193), 12.672 a Trieste (+110), 7.567 a Gorizia (+61) e 777 di fuori regione (+6). Con altri 26 decessi si sale a 2.157: 1.010 a Udine (+16), 512 a Trieste (+3), 487 a Pordenone (+6) e 148 a Gorizia (+1).
Calano i ricoveri nelle terapie intensive (58, –5), ma quelli nelle aree mediche salgono a 693 (+2). Gli attualmente positivi sono 12.331 (-254), i totalmente guariti 46.162 (+885), i clinicamente guariti 1.395 (+15), gli isolamenti 11.580 (-251). —
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