Vacanze low cost nei fari della Croazia

Disponibili 18 strutture con location mozzafiato. Dai 17 euro a persona per Porer, sulla punta dell’Istria ai 32 di Host a Lissa
Il faro di Mariera in una foto di archivio
Il faro di Mariera in una foto di archivio

FIUME. Un riposo senza stress, circondati dal mare, dalle grida dei gabbiani e con i pesci (se ne siete capaci) a portata di canna e lenza. È dall’anno 2000 che la Croazia propone vacanze stile Robinson Crusoe, da attuare in 18 dei 48 fari costruiti ai tempi dell’Impero austroungarico e disseminati in Istria, Quarnero e Dalmazia. Sono undici le strutture che vengono date in affitto, mentre per 7 fari vi è la concessione pluriennale.

Le tariffe dei fari in affitto non variano tantissimo e comunque si tratta di sistemazioni 3 stelle, con il trasporto che si paga a parte. Come pure cibi, bevande e tutto quanto l’occorrente per ferie disintossicanti, dove le rumorosissime città appaiono ricordi lontani e fastidiosi. Per saperne di più bisogna consultare il sito web dell’azienda spalatina Plovput, concessionaria dei fari e cioè il www.plovput.hr. Restando in ambito istriano, va prima di tutto citato il faro di Salvore, costruito nel 1818 e alto 36 metri. Il prezzo è di 22 euro al giorno per persona. C’è poi l’impianto di San Giovanni in Pelago, poco al largo di Rovigno, sistemato su uno scoglio 70 metri per 50. Edificato nel 1853 e alto 23 metri, costa meno di Salvore: 20 euro a giornata. C’è poi un altro gioiello istriano: il faro di Porer, situato sull’omonimo isolotto e non tanto distante da Pola. Per il soggiorno quotidiano siamo sui 17 euro a persone. Si va invece dagli 11 ai 20 euro (dipende dalla stagione) per il faro abitato di Lagosta, nel profondo sud della Dalmazia. Il guardiano del faro e i suoi familiari si occuperanno anche degli ospiti, rendendo loro gradevole il soggiorno.

Per Punte Bianche, estremità settentrionale dell’isola Lunga, si sborsa un tantino in più, dai 24 ai 27 euro. Ma ne vale la pena, anche perché si può godere un panorama impareggiabile da questa struttura alta 40 metri. Anche per San Pietro, nei pressi di Macarsca, a sud di Spalato (approntato nel 1884) si pagano 20 euro. Il faro di Cazza, 13 miglia a ovest di Lagosta, non è di quelli costosi in termini turistici: si versano 14 euro al giorno, sempre a testa, e si è davvero sperduti, nel bel mezzo dell’Adriatico. Un discorso a parte lo merita l’isoletta di Pelagosa, ben 68 miglia a meridione di Spalato. È la maggiore di un piccolo arcipelago, composto da una decina di isolotti e scogli.

Questa manciata di terre circondate dal mare è di una bellezza che toglie il fiato (lo sanno bene i diportisti italiani), con il soggiorno giornaliero che costa 12 euro e mezzo. Il faro più costoso è quello di Host, a poco più di un chilometro da Lissa città e raggiungibile solo in barca. Il prezzo? Sono 32 euro e mezzo al giorno. Sempre a persona. Approntato nel 1872 e posizionato a 300 metri dal complesso alberghiero Babin kuk (Ragusa), il faro sull’isoletta di Grebeni garantisce vacanze indimenticabili, a soli 20 euro al giorno.

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