Va in scena l’uno contro uno. Ma è pace sulle unioni civili

Cosolini e Dipiazza si sfidano e si dividono sui grandi temi come Ferriera, Porto vecchio e migranti, ma a sorpresa vanno a braccetto tanto sulla galleria di piazza Foraggi quanto sulle coppie di fatto
Roberto Dipiazza e Roberto Cosolini dirante il confonto nella redazione de "Il PIccolo"
Roberto Dipiazza e Roberto Cosolini dirante il confonto nella redazione de "Il PIccolo"

TRIESTE. Uno contro uno. A tutto campo. Con visioni diverse su temi di grande attualità come quello dell’immigrazione, su partite chiave per Trieste quali Ferriera e Porto vecchio e su priorità operative nei primi cento giorni in municipio. Pochi i punti di contatto: l’impegno a trascrivere le unioni civili («applicherò le leggi» afferma Dipiazza, «un’istituzione necessaria per garantire diritti a categorie di cittadini che finora non li avevano», sottolinea Cosolini), e la necessità di intervenire presto - incombenza trasversalmente in agenda da un decennio - per riqualificare la galleria di piazza Foraggi, per esempio. Un duello ad ampio spettro, quello di ieri in diretta Facebook sul profilo de “Il Piccolo”, fra Roberto Cosolini e Roberto Dipiazza.

 

Trieste, il duello Dipiazza-Cosolini

 

La classica stretta di mano e qualche sorriso prima del via. La tensione, però, si legge sui volti. Il ballottaggio di domenica si avvicina e i due candidati a sindaco di Trieste, Cosolini per il centrosinistra e Dipiazza per il centrodestra, paiono avvertirne il peso. Si siedono vicini, spalla a spalla, per 40 minuti di confronto. Appuntamento incastrato non senza difficoltà tra decine di impegni in agenda per tutti e due.

 

Nuova giunta, Cosolini svela altri nomi, Dipiazza attacca la stampa
I due candidati sindaco Roberto Dipiazza e Roberto Cosolini

 

Una pioggia di commenti e domande in arrivo dai lettori. A partire da quella sull’immigrazione. Cosolini cita «il sistema dell’accoglienza diffusa» e ricorda che accogliere i migranti è un obbligo di legge. Dipiazza parla di «problema migranti»: «Non voglio fare l’estremista - dice - ma “prima gli italiani, prima i triestini”». Slogan caro in particolare a Lega Nord e Fratelli d’Italia.

Non può mancare un passaggio sulle discusse parole di Vittorio Sgarbi in piazza della Borsa. Dipiazza prende le distanze: «Sicuramente non sono d’accordo con quello che ha detto. Non condivido assolutamente nulla ma sono personaggi che ti capitano addosso». Timore di aver perso consenso? «Non mi ha danneggiato». E Cosolini, dal canto suo, pensa che la missione del premier Renzi in Porto vecchio possa averne condizionato negativamente il suo risultato al primo turno? «L’importante è la firma sul protocollo su cui poggiano i 50 milioni di euro» per il rilancio dell’antico scalo, ribatte. Aggiungendo: «Gli investimenti del governo fanno bene alla città». I due, insomma, non si sentono penalizzati dai “testimonial”. E sentono il supporto dei partiti che li sostengono. Dipiazza non ha dubbi sull’appoggio di Giulio Camber visto il 15% raccolto da Forza Italia: «Sicuramente si sono mossi». Cosolini non si vede isolato dal Pd in questo secondo turno: «In ballo ci sono i due candidati sindaco e i cittadini che devono decidere e che si mobilitano. È evidente che le forze politiche passano in secondo piano».

 

Trieste, l’«onda rosa» si allunga sul Municipio
Il Municipio di Trieste

 

Si va poi dagli interventi per il piccolo commercio a quelli nelle scuole, ai campi sportivi, al destino del Mercato ortofrutticolo. La diretta vive pure sui collegamenti e sulla mobilità cittadina - Dipiazza rispolvera il “ring” attorno al centro e Cosolini punta a portare a compimento il Piano del traffico approvato - e ovviamente sui temi più caldi. La Ferriera, in primis. Così Cosolini: «Secondo i tecnici, per valutare se l’area a caldo può continuare, l’arco del 2016 è sufficiente». Dipiazza, che nel programma ha l’obiettivo di arrivare alla chiusura dell’area a caldo stessa, non ha fissato un connesso traguardo temporale: «È una cosa complessa che va avanti da 20 anni. Chiameremo immediatamente la proprietà, entro luglio» con l’intento di mettere sul tavolo volontà di Siderurgica Triestina, del Comune e i desideri della popolazione residente. Nessun momento di tensione e si arriva a Porto vecchio: «Terminal per navi da crociera, yacht, collegamenti con l’Istria e poi ricerca, cultura e tanta innovazione», il mix cosoliniano per l’area mentre la ricetta dipiazzesca si compone in particolare di «marina e imprese legate al mare. Un borgo aggiunto alla città».

 

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Il confronto tra Cosolini e Dipiazza all'Università

 

Negli impegni per i primi cento giorni di mandato Cosolini parte dalla consultazione con i cittadini sul lavoro dell’advisor Ernst&Young, Dipiazza dalla riorganizzazione della macchina comunale fra luglio e agosto. In merito non ha dubbi sul nome del futuro segretario generale: «Il dottor Terranova». Ma Cosolini lo corregge: «La legge obbliga a fare una selezione pubblica e conseguentemente ci si atterrà alla legge». L’appello finale, lanciato nel segno del “perché non va votato l’altro?”, incoccia sul fair play dei contendenti. E allora Dipiazza ricorda a tutti che la scelta è fra due sindaci, uno alla guida del Comune per dieci anni e l’altro per cinque: «Valutate e prendete la decisione». Cosolini si rivolge soprattutto a chi non è andato a votare al primo turno e a quanti il 5 giugno non lo hanno scelto e chiede «di continuare a lavorare per costruire il futuro di Trieste».

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