Va all’asta la super Mercedes di Tito completa di bandiere presidenziali
BELGRADO. C’è chi investe in immobili, chi compra oro quando i prezzi sono bassi, chi rischia sul mercato azionario. Ma c’è anche chi batte vie meno tradizionali per fare buoni affari. Come acquistare e poi mettere all’asta, per cifre astronomiche, le ex auto di rappresentanza di capi di Stato, presidenti e dittatori. E una di queste auto, appartenente alla enorme flotta automobilistica del Maresciallo Tito, è di nuovo sul mercato, all’asta da una casa inglese.
Si tratta di una Mercedes Benz 600 del 1971 “Pullman Laundelet”, che fu nella disponibilità di Josip Broz. Non è una macchina qualunque. Come illustra il sito specializzato Classic Driver, la Mercedes di Tito è infatti «una delle uniche nove» prodotte con tetto posteriore apribile, pensate per leader che volessero godere della vista di folle plaudenti durante sfilate in auto. Quella all’asta, sul contachilometri solo 27.738 miglia percorse, colore nero, un motore 6.300 cc a benzina, lunga sei metri e pesante quasi tre tonnellate, viene venduta «con la completa documentazione, parti di ricambio originali, manuale per le riparazioni e libretto di manutenzione, manuale di istruzioni» e persino vecchi «dépliant di fabbrica». Sopra i fanali anteriori saranno piazzate due bandiere presidenziali jugoslave, qualche “souvenir jugo” tra i sedili e le targhe originali per dare il tocco finale.
Prezzo di vendita? «On request», solo su richiesta, precisa la celebre casa d’aste specializzata in auto d’epoca diretta da Tom Hartley Jr, con sede a Barratt Mill, Regno Unito, quella che cercherà di vendere l’auto al miglior acquirente. Ma alcuni media balcanici si sono sbizzarriti parlando persino di due milioni e mezzo di sterline. Hartley ha acquistato la Mercedes 600 «dell’ex rivoluzionario jugoslavo e presidente Tito» dall’ultimo proprietario, un collezionista d’auto d’epoca inglese. Ma la Laundelet ha avuto una lunga storia. A sintetizzarla è un altro sito specializzato, Autoslavija. Citando la “bibbia” sulle macchine di Tito, il libro “Automobili i Josip Broz Tito” di Milan Milutinovi„, Autoslavija ha raccontato che la Mercedes in questione, targa JNA R-1100, fu acquistata dalle autorità di Belgrado nel maggio 1971, nuova di fabbrica. Dopo la morte di Broz, fu ancora usata per trasportare capi di Stato stranieri dall’aeroporto di Pola a Brioni. Poi, nel 1989, «quando il mercato delle auto classiche» appartenute a leader politici «ebbe un boom», la Jugoslavia decise di sbarazzarsene in silenzio, vendendola a un anonimo compratore straniero per 750mila marchi tedeschi. L’acquirente la rivendette l’anno successivo in Norvegia per più del doppio, suscitando proteste soprattutto nell’opinione pubblica a Belgrado. «Rinnovamento del parco macchine», la risposta del management di Brioni, al tempo.
L’auto è poi riapparsa in Germania (proprietario un ricco collezionista tedesco), poi in Francia, di nuovo in Germania e infine in Inghilterra. Dove finirà ora non è possibile saperlo. Di certo, quel modello di Mercedes – oltre che da facoltosi collezionisti – era assai amato da dittatori in giro per il mondo. Per comprare una “600” aprirono il portafoglio personaggi come il dittatore albanese Enver Hoxa, il sovietico Breznev, Fidel Castro, Mao Tse Tung, Ceausescu, Saddam Hussein, Idi Amin Dada, lo scià Reza Pahlavi, Kim Il-sung e Kim Jong-il. Ma non solo leader sanguinari: sulla lista anche Elvis Presley, John Lennon. E Jack Nicholson, che ora sarebbe interessato anche all’appartamento di New York che fu della defunta Jugoslavia, ora sul mercato. Nicholson in teoria potrebbe tentare il colpaccio: casa e macchina di Tito, due acquisti che sono anche pagine di storia...
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