Uso distorto dei permessi in Fincantieri Fiom in attesa sul sindacalista licenziato

Il segretario provinciale Menon: «Vogliamo prenderci il tempo necessario per effettuare le verifiche interne del caso»



In attesa di fare chiarezza sul licenziamento, a causa di un uso scorretto di permessi ex legge 104 e sindacali, secondo quanto dichiarato da Fincantieri, del suo coordinatore all’interno del cantiere navale di Panzano, la Fiom Cgil per ora sceglie di non indicare un successore di Gianpaolo Adrian. Nonostante la complessità dell’attività di una realtà industriale come quella dello stabilimento Fincantieri, che proprio nel corso dell’estate ha inoltre visto prolungarsi il carico di lavoro fino al 2026 grazie all’arrivo di nuove e importanti commesse. «Vogliamo prenderci il tempo per effettuare le verifiche interne del caso – ha ribadito ieri il segretario provinciale dei metalmeccanici della Cgil, Livio Menon – e andare a un confronto con i nostri delegati nella Rappresentanza sindacale unitaria». Che per il momento pure rimarranno in cinque, uno in meno rispetto a quelli eletti alla fine di maggio del 2017 dai lavoratori che premiarono proprio Adrian, il più votato della lista della Fiom con 107 preferenze.

Anche con i propri iscritti, con i dipendenti del più grande cantiere che la società navalmeccanica ha sul territorio nazionale la Fiom andrà comunque a un confronto diretto nelle prossime settimane. Le assemblee saranno convocate in funzione del rinnovo dei vertici dell’organizzazione a livello provinciale, in programma il 5 ottobre, ma, come preannuncia Menon, la volontà è quella di non sottrarsi a un faccia a faccia a tutto tondo con i lavoratori. «In ogni caso la Fiom rimane ben rappresentata e ben presente in stabilimento», ha sottolineato Menon, ripetendo che il sindacato intende prendersi tutto il tempo necessario per fare chiarezza sulla vicenda che ha visto scattare il licenziamento di Andrian il 6 agosto. «Di fatto alla vigilia dell’inizio delle ferie collettive», ha osservato il segretario della Fiom Cgil isontina, confermando come al momento non ci siano tappe già prefissate per il ricorso al giudice del lavoro già presentato dal lavoratore. Uno dei 16 licenziati per motivi disciplinari nell’arco dell’ultimo anno e mezzo, come affermato da Fincantieri. La gran parte dei quali dovuta, sempre secondo le dichiarazioni dell’azienda, ad abusi di strumenti di legge quali malattia, infortunio e permessi ex legge 104. «Obiettivamente non ho contezza di questi numeri», ha affermato dal canto suo Menon, che nell’arco delle ultime due settimane ha sentito più volte Andrian. «Ripeto ancora una volta che abbiamo avviato una verifica interna – ha continuato il segretario provinciale della Fiom –. In stabilimento circolano tanti voci e sono contrastanti». Certo è che sulla vicenda c’è poca voglia di parlare e a non volerlo fare, per ora, è proprio l’ex coordinatore della Fiom nella Rsu di stabilimento, dove era rientrato con le elezioni del 2015, di fatto una volta abbandonato l’impegno politico dopo la presa di distanza dal Pd. Gli addebiti dell’azienda nei confronti del lavoratore sono comunque molto pesanti. Secondo le dichiarazioni di Fincantieri, «la risoluzione del rapporto di lavoro è stata provocata dal reiterato abuso dei permessi ex legge 104 e dei permessi sindacali. Il dipendente, durante la fruzione dei permessi, svolgeva attività che non avevano alcuna attinenza con le finalità di assistenza previste dalla legge, senza contare il danno economico nei confronti di Inail e Inps».—



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