«Uscita di Farra, proposta fuori tempo massimo»

Il centrosinistra risponde a Romoli: «La A34 è già pronta. Dove trova i soldi? Poteva battersi prima quando c’era l’assessore Riccardi» Dal sindaco Fabbro arriva un “nì” mentre c’è il silenzio di Autovie Venete
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 15.10.2013 Riaperto il raccordo - Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 15.10.2013 Riaperto il raccordo - Fotografia di Pierluigi Bumbaca

«Per mia natura, sono sempre disposto a mettermi attorno a un tavolo e a ragionare, ma...».

Alessandro Fabbro, sindaco di Farra d’Isonzo, utilizza lo stesso escamotage di Ettore Romoli con quel “ma” finale che evidenzia una certa insoddisfazione. Stiamo parlando della proposta del primo cittadino di Gorizia di realizzare un’uscita della A34 anche a Farra: questo per sanare, a sua detta, una situazione «anomala» visto che c’è l’entrata ma non l’uscita. Ma Farra è d’accordo? O no? «Già ci fu una riunione su questo tema qualche anno fa. E rispondo oggi come risposi allora: possiamo ragionare a patto che si parli di tutte le problematiche relative alla nuova A34, a cominciare dalle strade comunali di Farra che sono state utilizzate come deviazioni quando il raccordo era chiuso per lavori e oggi sono tutte malconcie. Non si può sempre e soltanto chiedere a un paese senza dare nulla in cambio. Chi rimette a posto quelle buche? Chi paga?» Fabbro ricorda anche le tante proposte (tutte cassate) formulate a suo tempo dal “suo” Comune, come la realizzazione di un sottopasso fra Farra e Gradisca invece del raddoppio del cavalcalvia e di un’altra struttura ciclopedonale per raggiungere i laghetti. «Al di là di questi ragionamenti, non vedo questa grande necessità di realizzare un’uscita a Farra. Peraltro, la proposta fatta nel progetto preliminare era enorme, fuori misura, con quella struttura a quadrifoglio che finiva con il “mangiare” tanto territorio».

Ma reazioni alle esternazioni di Romoli arrivano anche da Gorizia e proprio da coloro (Federico Portelli da una parte, Silvestro Primosig dall’altra) che presentarono ben due ordini del giorno su questo tema in consiglio comunale: due documenti che ottennero l’approvazione all’unanimità. «Romoli rilancia la proposta di realizzare un’uscita della A34 a Farra d’Isonzo? Ma perché lo fa oggi? Quel progetto - rimarca l’assessore provinciale Federico Portelli - si sarebbe potuto concretizzare prima, quando c’era il ribasso d’asta della gara per il nuovo raccordo che si sarebbe potuto utilizzare. Ma il sindaco, a quei tempi, ha ritenuto di non dover spingere su quella proposta: lo fa, però, oggi a tempo abbondantemente scaduto con l’autostrada già pronta e percorribile». Ed è più o meno lo stesso ragionamento che fa l’ex consigliere comunale Silvestro Primosig. «Ho letto le dichiarazioni del sindaco Romoli e le ritengo incredibili. Non volevo credere ai miei occhi. Perché? Perché siamo ormai fuori tempo massimo. L’uscita di Farra si poteva fare prima, molto prima: invece oggi siamo a parlare dell’ennesima occasione perduta per Gorizia. La maggiore delusioni la ebbi dalla Camera di commercio che si dimostrò totalmente disinteressata alla proposta formulata all’unanimità dall’interno Consiglio comunale». E Autovie Venete? Abbiamo provato a parlare con il vicecommissario per la A4 Pietro Del Fabbro e con Enrico Razzini, direttore generale di Autovie Venete e responsabile unico del procedimento (Rup) dei lavori di riqualificazione del raccordo, ma senza fortuna.

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