Uscita da Budapest la nuvola radioattiva sull’Est Europa
BELGRADO. È stata individuata la sorgente della “nuvoletta radioattiva” di iodio 131 (I-131), segnalata l’11 novembre dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea). L’Aiea aveva attestato la presenza di tracce «estremamente basse» del radioisotopo «nell’atmosfera sopra la Cechia e in altre località in Europa», escludendo rischi per la popolazione. L’Agenzia non aveva però ragguagliato sulle origini del fenomeno, assolvendo solo Fukushima e scatenando la caccia alla “nube”. Alcuni media avevano subito puntato il dito contro la centrale slovena di Krsko.
Malgrado le smentite di Lubiana, per giorni su Twitter e Facebook la parola d’ordine è stata «fuga radioattiva dalla Slovenia». Accuse infondate. L’Agenzia dell’energia atomica ungherese ha comunicato «che la sorgente di I-131 era dovuta molto probabilmente a un modesto rilascio nell’atmosfera da parte dell’Istituto degli isotopi di Budapest», ha precisato ieri l’Aiea.
L’Istituto è «uno dei maggiori centri ungheresi di ricerca e produzione di radioisotopi» per fini medici, si legge sul suo sito. «Dopo che è stato rilevato un livello di I-131 leggermente più alto del solito durante la normale procedura di rilascio, abbiamo fermato la produzione e cercato la sorgente del problema. Niente di pericoloso. Le fuoriuscite non sono diminuite e allora abbiamo di nuovo bloccato i processi e cambieremo i nostri sistemi», promette il direttore del centro, Mihaly Lakatos. Non ci sono comunque «preoccupazioni per la salute della popolazione», ha assicurato l’Aiea. Se una persona avesse respirato quei livelli di I-131 «per un anno intero, avrebbe ricevuto una dose di circa 0,01 microsievert, mentre il fondo di radioattività naturale è di 2.400 microsievert all’anno».
Rimane da chiedersi come mai la fuoriuscita si sia protratta per due mesi senza mettere in allarme le autorità. Precisamente «dall’8 settembre al 16 novembre», ha spiegato l’agenzia con sede a Vienna, che ha precisato che «le cause del rilascio» e forse la sua lunga durata «sono oggetto di investigazione».
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