«Usate le piste ciclabili e siate visibili di notte»
Tante richieste. Ma anche due raccomandazioni (seguire le regole del Codice della Strada, quindi usare le piste ciclabili quando ci sono e, soprattutto, essere ben visibili dopo il tramonto con l’accortezza di controllare sempre il funzionamento delle luci).
A formularle un gruppo di amanti della bicicletta che stanno lavorando per costituire anche a Gorizia una sezione locale della Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) che diventi portatrice di interessi dei ciclisti nei confronti delle pubbliche amministrazioni.
Durante il primo incontro, promosso da Nevio Costanzo con il coordinatore regionale della Fiab Renato Chiarotto sono stati evidenziati quali sono le principali aspettative del ciclista, ovvero quello di essere maggiormente tutelato non soltanto con le piste ciclabili che devono essere ben identificabili e che dovrebbero essere realizzate in primis dove il pericolo sussiste, come ad esempio rotonde e tratti di strade di grande traffico in quanto il ciclista non ha la percezione di sicurezza di raggiungere la destinazione prevista. «Destinazione che dovrebbe essere indicata con la segnaletica verticale sulle ciclabili attuali, cosa che manca completamente. A tal proposito sono state citate, come esempio,le ciclabili di Bolzano. La tutela del ciclista - spiega Costanzo - passa anche attraverso le zone 30 km/h. Bisogna poi dare la possibilità di percorrere le strade urbane contromano (il C.d.S. lo permette, seppure con alcune limitazioni): si incrementerebbe lo spostamento in bici (che fa bene sia alla salute che al portafogli) e si ridurrebbe l’inquinamento sia atmosferico che acustico. In altre parole è necessario rivedere la mobilità urbana, ovvero una pensare ad un nuova mobilità, che comprenda anche l’uso dei mezzi pubblici».
Si è inoltre parlato del cicloturismo che in Europa: laddove ci sono le strutture adeguate, risulta essere uno degli elementi trainanti dal punto di vista economico. Si calcola che sul Danubio un cicloescursionista spende mediamente per il vitto ed alloggio 50 euro al giorno. Il calcolo è presto fatto: un cicloturista in un viaggio di 400 km si ferma ogni 80/100 km, quindi dormirà 4 volte e mangerà almeno altre 4, si fermerà più spesso a conoscere il territorio che attraversa, il che significa visite a musei, acquisti, economia che si mette in moto.
A questo proposito è intervenuto il consigliere provinciale Mauro Mazzoni (delegato alla ciclabilità della Provincia) che ha illustrato il progetto provinciale della ciclovia dell’Isonzo, evidenziando le potenzialità economiche e culturali del progetto. Su tale argomento, anche il direttore di Isonzo-Soca, Dario Stasi ha portato il proprio contributo ricordando l’esistenza di un ponte/passerella che collegava le due sponde dell’Isonzo sotto l’abitato di San Mauro e, considerando che il tracciato della ciclabile slovena dell’Isonzo corre sulla sponda destra orografica, l’attraversamento del fiume verso l’altra riva, potrebbe essere ripristinato con un nuovo manufatto.
Infine è stato ricordato che Gorizia, con il contributo derivato dal progetto Croctal, si collegherà con la ciclabilità di Nova Gorica attraverso il valico del Rafut e, quindi, è necessaria una più fattiva collaborazione tra le due città per l’integrazione delle ciclabili cittadine.
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