Ursus per la Vitovska La gru diventa mezzo promozionale
Dall’operazione di recupero all’effettivo utilizzo e valorizzazione. Il pontone Ursus è pronto a voltare pagina e a proporsi come volano turistico, per diventare di fatto uno dei simboli della città. Molti i progetti in cantiere e le possibili destinazioni dell’opera di archeologia industriale: dalle mostre alle conferenze, dai congressi alle gallerie d’arte. Ma è uno, in particolare, il sogno nel cassetto destinato a diventare realtà: quello di trasferire l’enorme gru nello specchio acqueo antistante piazza Unità e renderla parte integrante della prossima edizione di “Trieste Mare Morje Vitovska”, l’annuale appuntamento con il celebre vitigno autoctono del Carso, in programma nella primavera del 2014.
L’annuncio è stato dato alla conclusione della prima tranche di lavori dell’Ursus, nello specifico la pitturazione del castelletto di poppa, della sala macchine e delle cabine dell’equipaggio, realizzato con fondi statali pari a 40 mila euro, con i quali il Comune ha appaltato l’opera: contributi che si sommano agli 80 mila euro già stanziati dalla Soprintendenza e ai 150 mila messi sul piatto dalla Regione per le operazioni di carenaggio. «L’Ursus è un simbolo per Trieste proprio come la Torre di Prosecco - ha spiegato Edi Kante, presidente dell’Associazione dei Viticoltori del Carso -. È nata così l’idea ambiziosa di coinvolgerlo nella nostra manifestazione a ridosso della cornice di piazza Unità dove graviteranno un migliaio di persone: il sogno sarebbe poi quello di portare il monumento in giro per il mondo per veicolare l’immagine della città».
Soddisfazione è stata espressa anche dai vertici della Guardia costiera ausiliaria, proprietaria della struttura. «L’Ursus è pronto a essere aperto al pubblico - ha dichiarato il neopresidente Fabrizio Pertot -, è un piccolo ma importante passo, anche se la nostra speranza è che un giorno si possa arrivare alla presa in carico dell’opera da parte di enti pubblici, che consentirebbe di ottenere finanziamenti europei che potrebbero coprire fino all’80% degli investimenti».
Dunque un vero e proprio appello lanciato alla città, nell’ottica di una promozione dell’imponente gru che porterebbe a un importante ritorno turistico ed economico. «Quella di oggi è una data storica - ha sottolineato Roberto De Gioia, vicepresidente della Guardia costiera ausiliaria -, ormai da anni ci adoperiamo per il recupero dell’Ursus e siamo riusciti a completare l’operazione di salvataggio, ma adesso serve una spinta imprenditoriale che si affianchi al lavoro già portato avanti dalla politica».
Una certezza intanto c’è: la struttura è stata scelta dal regista Gabriele Salvatores come set per le scene finali del suo ultimo film “Il ragazzo invisibile”, che sarà interamente girato a Trieste in autunno, nella location del Porto vecchio, definita dallo stesso Salvatores “un grande tesoro di immagini”.
Pierpaolo Pitich
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