Urinava alla fermata del bus. Maxi-multa da 3.300 euro
MONFALCONE La multa è di 3.333 euro, pagamento entro sessanta giorni, pena l’aumento fino a 10.000 euro. L’uomo, un 58enne di nazionalità rumena, J. A. le sue iniziali, stava urinando sulla pensilina del bus in via Cosulich, erano le 16 di domenica pomeriggio. Una pattuglia della Polizia locale l’ha colto sul fatto. Da qui la pesante sanzione amministrativa in ordine al reato di atti contrari alla pubblica decenza, disciplinato dall’articolo 726 del Codice penale, che nel 2016 è stato depenalizzato. Per l’uomo, come ha confermato la stessa Municipale, vale anche la misura del Daspo urbano, derivante dal decreto Minniti e fatta propria dalla Polizia urbana che l’ha inserita nel Regolamento del Corpo. Significa quindi l’interdizione dall’area cittadina dov’è stata compiuta la violazione che se ripetuta comporta l’allontanamento per un minimo di 6 mesi attraverso un decreto emesso dal questore. Quanto avvenuto domenica pomeriggio rappresenta il primo caso in città finito nelle maglie dei controlli della Polizia locale che quest’anno ha intensificato la lotta al degrado. Controlli specifici in questo ambito, implementati a seguito delle innumerevoli segnalazioni da parte dei cittadini, evidentemente stufi, se non esasperati, di dover fronteggiare questo fenomeno di inciviltà e che peraltro chiama in causa problemi di natura igienico-sanitaria, tanto da aver predisposto frequenti passaggi della spazzatrice per i lavaggi agli enzimi. I cittadini hanno lamentato in particolare la presenza di alcuni soggetti che urinavano in via Sant’Ambrogio, Androna del campaniule, piazzetta Falcone Borsellino e via Cosulich. Insomma, aree pubbliche, ma anche pertinenze private, come portoni e condomini, compresa la zona del duomo, ridotte a latrine a cielo aperto. L’amministrazione comunale ha quindi deciso un ulteriore giro di vite, richiedendo alla Polizia locale controlli durante il giorno ma anche di sera, in tenuta borghese.
E stavolta, alzando quindi la soglia dell’attenzione attraverso monitoraggi mirati proprio a questa tipologia di reato, ascrivibile agli atti contrari alla pubblica decenza, la Polizia locale è riuscita a individuare l’uomo alle prese con l’espletamento delle proprie funzioni fisiologiche in pieno giorno e lungo un’arteria stradale comunque importante della città. Quando gli agenti hanno chiesto conto del suo comportamento, non prendendosi peraltro neppure la briga di cercare quantomeno un luogo più appartato, l’uomo avrebbe risposto tranquillamente: «Avevo bisogno». L’azione anti-degrado è contemplata nello stesso Regolamento di Polizia urbana, che annovera precisi divieti permettendo alle forze di polizia di poter intervenire di fronte a specifici comportamenti. Oltre al divieto di urinare, rientrano tra gli altri il divieto di sputare, la tenuta delle vetrine, l’accattonaggio, il consumo di alcolici al di fuori delle pertinenze dei locali, il bivacco. Il consigliere Massimo Asquini, che ha la delega al degrado e alla sicurezza, ha osservato: «Abbiamo dato un segnale preciso alla lotta contro il degrado. Il reato in questione è stato depenalizzato, ma la sanzione amministrativa prevista è piuttosto alta. Sono numerosi i cittadini che segnalano queste situazioni, che vanno perseguite. Abbiamo dato un esempio».–
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