Uranio in porto il 5 novembre, piano top secret
La data prevista è quella di lunedì 5 novembre. Ma l’orario è rigorosamente top secret, si può solo presumere che sia all’alba. Anche perché il timore è quello di un’azione a Trieste dei «No Nuke»: i manifestanti che potrebbero cercare di bloccare il transito fino in porto nuovo di cinque chili di materiale radioattivo, proprio come era successo nello scorso luglio durante un analogo viaggio di scorie verso la Francia.
Si tratta di barre che provengono dal deposito di Avogadro di Saluggia in provincia di Vercelli: a portare il combustibile sarà una sorta di convoglio blindato composto da una quindicina di mezzi con al centro un Tir nel cui carico ci sono le 10 lastre. Il corteo superscortato percorrerà la Grande viabilità fino al Molo Settimo. Durante il passaggio la strada sarà temporaneamente bloccata. La destinazione delle barre è la stiva di una nave che, quello stesso giorno, arriverà da Capodistria (dove è programmato l’imbarco di un analogo carico giunto dall’Austria via Slovenia)e dopo poche ore salperà verso gli Stati Uniti portando nella propria pancia una ventina di barre radioattive.
I particolari dell’operazione sono stati nei giorni scorsi al centro di numerose riunioni tecniche in Prefettura per mettere a punto i servizi di forze dell’ordine, tecnici della Regione, Arpa, vigili del fuoco e protezione civile per garantire, al momento del passaggio del convoglio con le scorie, tutte le misure di sicurezza, tenendo conto di ogni possibile eventualità: dai manifestanti, al maltempo con la bora. In questo ultimo caso è stato addirittura previsto un cambio di percorso.
Per questo motivo per ora sono trapelati pochissimi particolari. Anche perché l’ordinanza del questore che coinvolgerà nell’operazione i vigili urbani, solo in un secondo momento, sarà emessa poco prima della data “x” proprio per evitare fughe di notizie. Si è anche saputo che i tecnici dell’Arpa effettueranno controlli delle radiazioni lungo tutto il percorso sia prima che dopo il passaggio del convoglio con le barre radioattive.
A delineare l'operazione è stata una comunicazione inviata nello scorso agosto dal ministero dello Sviluppo economico alla Regione (che si è sempre dichiarata contraria al transito, come il vicino Veneto), in base alla direttiva 117 Euratom del 2006 del Consiglio dell'Unione europea, relativa alla sorveglianza e al controllo delle spedizioni di rifiuti radioattivi e di combustibile nucleare esaurito. Il dicastero del ministro Corrado Passera ha dato così seguito all'appoggio manifestato al presidente Usa Obama nel marzo scorso a Seul, durante il vertice sulla sicurezza nucleare ospitato in Corea del Sud, dal premier italiano Mario Monti al progetto americano di rimpatrio di materie nucleari strategiche di origine statunitense.
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