Uomini e animali, alle radici del “razzismo”

Il filosofo Leonardo Caffo spiega lo specismo e gli stereotipi di un rapporto complesso

Uomini e animali, un rapporto che tocca corde e convinzioni intime, complesso, verrebbe dire anche schizofrenico se si pensa a certe diseguaglianze di trattamento che gli esseri umani riservano agli esemplari di una stessa famiglia. Ad esempio quella degli orsi.

Se sono di razza panda, di un bel manto bianco e nero che disegna tratti “simpatici”, se la cavano bene anche in Cina, Paese notoriamente arretrato in tema di tutela degli animali; se invece sono “della Luna”, non così attraenti, vengono reclusi in gabbie minuscole e torturati ogni giorno per estrarre dal ventre con cateteri di metallo la bile per presunti farmaci “tradizionali”.

C’è tuttavia chi è andato oltre al citato rapporto tra uomini e animali, dando luogo allo specismo. «È il comportamento discriminatorio, da parte dell’uomo, di tutti gli individui animali non umani» spiega Leonardo Caffo, un Phd e studi a Oxford. Il filosofo e scrittore sarà il relatore principale dell’incontro organizzato dalla Lav (Lega anti vivisezione) oggi dalle 10 alle 13 dell'Università di Trieste (Edificio principale - Aula A, piazzale Europa 1). Il seminario, gratuito e aperto a tutti, affrronterà le tematiche delle “Relazioni filosofiche tra animali umani e non umani: razzismo, specismo e antropocentrismo».

«Parlerò - aggiunge Caffo - di come la società umana abbia rappresentato e rappresenti l’animale non uono, privo di linguaggio ed emozioni, quasi una “cosa” da possedere e “usare” indiscriminatamente. L’anti specismo è nato negli Anni ’70, e si è diffuso dopo un libro del filosofo australiano Peter Singer: “Liberazione animale”. Più in generale, lo specismo è l'attribuzione di un diverso valore e status morale agli individui a seconda della loro specie di appartenenza». Il termine fu coniato nel 1970 dallo psicologo britannico Richard Ryder, per calco da razzismo e sessismow. «Abbiamo roganizzato questo evento - spiegano i resposnabili della Lav di Trieste – nell’ambito del Protocollo d’intesa tra noi e il Ministero dell’istruzione, attivo dal ’99, che inquadra e ci affida attività di conoscenza e sensibilizzazione in istituti di ogni ordine e grado. Ovviamente per gli studenti universitari abbiamo scelto un argomento da trattare a un certo livello introspettivo ma risulterebbe interessante per chiunque».

Gli altri interventi, infranmezzati da un “Vegan Break” con Alessandra Agosto, saranno di Ilaria Innocenti, responsabile Lav nazionale e di Tiziana Pers, visual artist internazionale.

Riproduzione riservata © Il Piccolo