Uno timbrava il badge mentre l'altro era a casa: comunali denunciati a Gorizia
GORIZIA Non era mai capitato prima. Ma un caso di presunto assenteismo ha riguardato anche il Comune di Gorizia. Lo si evince dalla lettura di una delibera della giunta comunale affissa all’Albo Pretorio in cui si annuncia la costituzione di parte civile del Comune nel procedimento penale relativo all’accusa di «alterazione» del sistema di rilevazione delle presenze nei confronti di due dipendenti comunali. Il documento, per la verità, non fornisce molti particolari sull’accaduto: si sa che uno dei due dipendenti (di cui non sono state fornite né le generalità, né tantomeno le iniziali) è andato in pensione nel corso di quest’anno mentre l’altro continua a lavorare alle dipendenze dell’ente.
L’amministrazione, visto che nel caso specifico è parte offesa, ha deciso di affidarsi a un legale esterno libero professionista per la costituzione di parte civile. È stata così esperita un’indagine conoscitiva con un ristretto numero di avvocati allo scopo di ottenere i preventivi per l’espletamento dell’incarico, a partire dall’udienza preliminare per proseguire, poi, con il dibattimento. E il preventivo più favorevole è risultato essere quello dell’avvocato Elisa Sottosanti, con studio a Gorizia.
Ma come si esplicitava il presunto assenteismo dei due dipendenti? Le notizie sono frammentarie ma dal Comune di Gorizia emerge che il caso riguarda due dipedenti (uno, dicevamo, già in quiescenza) del settore manutenzione. Praticamente, pare che uno dei due obliterasse il cartellino per l’altro che, invece, rimaneva a casa. E viceversa. Un collega dei due, a quel punto, ha denunciato questo comportamento certamente non edificante ai livelli superiori dell’ente. Questo ha fatto sì che gli stessi accusati venissero a conoscenza dell’esistenza della denuncia. E tale circostanza, avrebbe, in un certo senso, “favorito” i presunti assenteisti che non sono, pertanto, mai stati colti in flagrante. Difatti, non sarebbero stati effettuati appostamenti ad hoc, verifiche stringenti, reperimento di immagini che attestasse la loro condotta.
La denuncia, comunque, ha fatto il suo percorso. E fra le prove ci sarebbero le celle dei telefonini che attesterebbero il cellulare agganciato all’antenna più vicina a casa e non a quella che avrebbe dovuto entrare in azione se la persona fosse stata al lavoro.
Perché la costituzione di parte civile? A spiegare le motivazioni della decisione è il sindaco Rodolfo Ziberna. «Al di là del caso specifico deve essere chiaro sin d’ora che il Comune farà sempre questa scelta quando è parte offesa, quando è vittima di un malefizio e di un atto disonesto. Questa è la strada che percorreremo sempre e comunque, anche in altri casi di natura diversa. Da qui, la decisione. Spesso i lavoratori pubblici non vengono guardati bene. Ma posso assicurare che, al Comune di Gorizia, la pressoché totalità dei dipendenti lavora seriamente, con passione, senza scorciatoie».
Più tecnica la dichiarazione dell’assessore comunale al Settore giuridico e legale, Dario Obizzi. «Quello di costituirsi parte civile è un atto dovuto. Poi, sarà chiaramente il giudice ad accertare i fatti. È stato aperto anche un provvedimento disciplinare che, poi, è stato sospeso in attesa della sentenza penale».
Il Comune ha effettuato anche un prelievo dal fondo di riserva per sostenere economicamente l’affidamento dell’incarico “esterno” per la tutela del Comune, in quanto parte offesa. —
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