Universitari a Gorizia, esplode la grana dei costi

La presenza universitaria in città è in continua, positiva crescita. Una popolazione che ha superato ormai quota 2mila studenti e nell’arco dei prossimi tre anni toccherà i 2.500 iscritti con l’insediamento dell’Ateneo privato del Ciels a villa Ritter.
A tenere la contabilità è il consigliere regionale (ed ex presidente del Consorzio per lo sviluppo del polo goriziano) Rodolfo Ziberna che parla di «risultato importante» per una città che non mai nascosto la sua vocazione di città universitaria. Ma c’è anche il rovescio della medaglia, come evidenzia in un’interrogazione il consigliere comunale della Slovesnka Skupnost-Pd Marijlka Korsic. Rovescio della medaglia costituito dai costi-fissi che devono sostenere gli studenti, una volta individuata un alloggio dove risiedere. «Gorizia città universitaria: questo è l’obiettivo e l’auspicio che progredisca in questa direzione. In realtà - sottolinea Korsic - non ci preoccupiamo abbastanza delle problematiche che si ritrovano ad affrontare gli studenti a Gorizia. Le prime difficoltà nascono già quando si tratta di individuare un appartamento. Molti aspetti dovrebbero essere meglio definiti. Le difficoltà si presentano a chi affitta e all’affittuario».
Il consigliere comunale entra nello specifico. «Un problema è costituito dai vari contratti per le utenze. Sulla loro entità è giusto soffermarsi. Dagli uffici delle società che hanno sede in via IX Agosto ho avuto informazioni sui costi dei consumi di gas, elettricità, acqua e sulla stipula dei nuovi contratti Tares. Che dire? Le tariffe delle utenze per i non residenti e quindi anche per gli studenti, eccetto per il gas, sono superiori a quelle dei residenti. L’onere maggiore, però, riguarda le spese contrattuali: gas 122 euro di cui 77 euro di cauzione; elettricità 70 euro senza cauzione; acqua 245,50 euro di cui 200 euro di cauzione», denuncia Korsic. Che aggiunge: «A Gorizia lo studente deve quindi sborsare 437,50 euro per i contratti di gas, elettricità e acqua. Parlando con alcuni studenti che sono affittuari a Venezia, ho saputo che per loro i contratti non sono un onere: l’unica spesa cui sono obbligati è il consumo reale. Vorrei pure segnalare il problema che riguarda il pagamento della Tares. L’articolo 14 del nostro regolamento comunale stabilisce la tariffa per i non residenti solo in base alla superficie dell’appartamento e non considera il numero degli occupanti».
Tutti svantaggi che spingono il consigliere comunale a chiedere al sindaco Romoli «di prendere in considerazione questa situazione onerosa per gli studenti e trovare una soluzione il prima possibile in quanto l’anno accademico è alle porte».
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