Corsa al nuovo rettore dell’Università di Trieste: si fanno avanti due professoresse
Donata Vianelli e Ilaria Garofolo anticipano la candidatura. A maggio il voto per il post Di Lenarda
Al voto mancano ancora quattro mesi, ma da piazzale Europa arriva già una novità rilevante in vista del rinnovo della carica di rettore previsto per il prossimo maggio. Sono due donne infatti a farsi avanti per succedere a Roberto Di Lenarda alla guida dell’Università di Trieste: l’attuale direttrice del Dipartimento di Scienze economiche Donata Vianelli e Ilaria Garofolo, ex direttrice del Dipartimento di Ingegneria e architettura nonché delegata per l’Edilizia negli ultimi 6 anni. Se sarà davvero una di loro a vincere le elezioni, l’ateneo giuliano verrebbe così per la prima volta nella sua storia rappresentato da un volto femminile.
Nessuna ufficialità
È presto però per trarre conclusioni. Le candidature non sono state ancora ufficializzate, dovendo attendere l’apertura formale delle elezioni: il mandato del rettore Di Lenarda scade ad agosto, ma il voto si terrà nel mese di maggio, in data da definire. È poi probabile che da qui a quel giorno emergano altri nomi, magari già individuati in ulteriori Dipartimenti e al momento rimasti nell’ombra. I giochi sono in ogni caso iniziati, fra discussioni sottotraccia e programmi in fase di stesura.
Donata Vianelli
La candidatura di Donata Vianelli non ha colto di sorpresa nessuno. La docente ha già tentato la corsa nel 2019, per essere sconfitta contro Di Lenarda al ballottaggio. Vianelli si è laureata in Economia e commercio a Trieste, conseguendo poi un dottorato di ricerca in Economia aziendale alla Ca’ Foscari di Venezia. Attualmente è direttrice del Dipartimento di Scienze economiche, mentre nel rettorato di Maurizio Fermeglia ha ricoperto l’incarico di delegata per l’Orientamento in entrata e in uscita.
«L’ateneo è cresciuto tantissimo negli ultimi anni e, partendo da questa ricchezza, ho in mente degli obiettivi», spiega la docente, che abbozza a grandi linee i punti su cui intende incentrare il suo programma. Fatta salva «l’operazione d’ascolto» che continuerà a portare avanti nelle prossime settimane, le priorità di Vianelli guardano alla «semplificazione dei processi gestionali e amministrativi» e a «valorizzare l’identità dell’ateneo, sia in ambito scientifico che umanistico».
Il tutto «cogliendo le opportunità offerte dalla digitalizzazione» e «collaborando con il territorio». Al primo posto, in ogni caso, figura «il benessere di chi lavora all’Università», così da «rafforzare il senso di appartenenza».
Ilaria Garofolo
Il secondo profilo finora in lizza è quello di Ilaria Garofolo, che ha ricoperto l’incarico di delegata per l’Edilizia sotto Di Lenarda. Laureata in Ingegneria civile alla Sapienza di Roma, prima del trasferimento a Trieste è stata ricercatrice e professore associato all’Università di Trento. «Credo di avere abbastanza energie e di poter portare qualcosa di nuovo all’attenzione dei colleghi», commenta la docente, confermando la sua intenzione di candidarsi.
Anche Garofolo spende parole di elogio verso il rettorato degli ultimi sei anni, al quale del resto ha preso parte attivamente. «Ha dato una svolta portando tanto prestigio a Trieste, con molte luci e pochissime ombre. Chiunque arriverà non potrà prendere tutto e gettare nel cestino, sarà arduo mantenere i livelli raggiunti». Allo stesso tempo, però, Garofolo rimarca che «ciascun rettorato fa storia a sé», perché «i tempi cambiano».
Piuttosto che entrare nel dettaglio del futuro programma, l’ex delegata per l’Edilizia preferisce ribadire la sua attitudine: «Da ingegnere, guarderò molto ai contenuti, anche se non vorrei che mi si tacciasse di essere troppo assertiva. Ci sono alcune cose che vanno consolidate, altre allineate e altre ancora riviste. Come Università abbiamo comunque un piano strategico al quale chiunque si dovrà attenere».
Le elezioni
Per il dibattito tra candidati ci sarà tempo e modo nei mesi a venire. In questa fase è invece importante ricordare le modalità peculiari con cui si svolge ogni sei anni l’elezione del rettore, il cui mandato non è rinnovabile. Se le candidature sono infatti ristrette ai soli professori ordinari, all’elezione partecipano i docenti di ruolo e i ricercatori, i componenti del Consiglio degli studenti (che sarà rinnovato pochi giorni prima) e il personale tecnico-amministrativo, quest’ultimo però con voto ponderato.
Vince chi ottiene la maggioranza assoluta (50+1 per cento dei voti), sfiorata di pochissimo da Di Lenarda nel 2019. Nel caso in cui nessun candidato superasse la soglia, sette giorni dopo si terrebbe il ballottaggio fra i due nomi che hanno ottenuto più preferenze. Il nuovo rettore entrerà in carica il primo agosto. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo