Università, tagliato un corso su cinque

Cancellati 16 degli 84 insegnamenti di laurea per attuare le economie imposte dal ministero. Peroni: costretti ad altri risparmi nel 2010
Adesso è ufficiale: l’Università di Trieste si presenterà il prossimo anno accademico con 16 corsi di laurea in meno. E i decurtamenti, necessari per ridurre le spese d’ateneo come prevede il decreto ministeriale 270 del 2004 proseguiranno nel 2010-2011. Lo conferma il rettore Francesco Peroni. «Al momento sono stati cancellati 16 corsi di laurea, il 20% circa del totale – spiega Peroni -. Ad oggi, nel nostro ateneo, se ne contano 84 complessivi. La diminuzione che siamo stati costretti a realizzare, in linea con le altre università italiane, andrà portata avanti nell’anno accademico successivo. Non si conosce oggi quale sarà l’entità dei tagli – aggiunge il rettore – ma certo, per rientrare nei parametri indicati dal decreto ministeriale 270, ci dovremo adeguare con ulteriori riduzioni di insegnamenti. È un processo avviato due anni fa e ancora in atto».


Se per il 2010-2011 dunque le carte restano al momento coperte, per il prossimo anno accademico i giochi sono fatti. In tutta Italia diminuiscono di oltre mille gli insegnamenti tra triennali e specialistici, il 20% in media. Il record alla Sapienza di Roma, con 46 corsi cancellati, seguita da Siena con 34 (in alcuni casi invece, come a Roma Tre, Bologna e Ferrara, gli insegnamenti chiusi sono uno solo). Trieste è a quota 16; in alcuni casi si tratta di corsi disattivati, in altri si parla di accorpamenti (due o tre corsi concentrati in uno solo).


Quali sono? Al primo posto, tra le facoltà più colpite dai tagli c’è Lettere e Filosofia, che perde tre corsi di laurea triennale. Nello specifico, Discipline dello spettacolo, e Lingue e culture straniere moderne vengono accorpati in Lingue, letterature e spettacolo nelle culture moderne. E poi Filosofia e Storia diventano Discipline storiche e filosofiche. I corsi di Lettere e Scienze dei beni culturali vengono uniti in Scienze dei beni culturali e delle letterature antiche e moderne. Ridotti a Lettere e Filosofia anche i corsi specialistico-magistrali: Storia dell'arte e Scienze dell'antichità accorpati in Beni archeologici e storico-artistici; Storia medievale e Storia della società e della cultura contemporanea diventano un unico insegnamento, Studi storici dal medioevo all'età contemporanea. Scienze matematiche, fisiche e naturali perde un corso triennale di Informatica, disattivato, e tre specialistici: Biodiversità e biomonitoraggio degli ecosistemi terrestri, Biologia marina e Recupero, gestione e valorizzazione del patrimonio naturalistico vengono uniti in Biologia ambientale; disattivato Geofisica.


A Scienze politiche i corsi triennali di Scienze dell'amministrazione e Scienze politiche diventano uno solo: Scienze politiche e dell'amministrazione. Una chiusura anche per i corsi di laurea specialistica: Scienze dell'amministrazione e Scienze politiche e internazionali diventano Scienze del governo e politiche pubbliche. Da Economia scompare il corso di laurea specialistica in Economia del turismo e dell’ambiente, disattivato, mentre Giurisprudenza perde due insegnamenti, entrambi disattivati: di Giurisprudenza e Studi giuridici europei, internazionali e comparati.


Gli studenti di Ingegneria invece il prossimo anno non troveranno corsi di Ingegneria edile (disattivato) e di Ingegneria elettrica e Ingegneria dell'automazione (accorpati in Ingegneria elettrica e dell'automazione industriale); Ingegneria informatica verrà riattivato dalla Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali.

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