Università popolare, il direttivo attacca: «Spese illecite e senza autorizzazioni»
TRIESTE «Il Collegio dei revisori dei conti, il 26 e il 27 luglio e il 10 e l’11 settembre scorsi, evidenziava operazioni irregolari, senza delibere del Consiglio direttivo – e anche senza la prevista autorizzazione del ministero degli Esteri, per l’impiego dei fondi di riserva ai sensi delle annuali convenzioni con tale dicastero – avvenute in particolare all’inizio del 2017, con un uso improprio dei fondi pubblici, con relative segnalazioni alla Procura della Corte dei conti». Così indica la lettera che il Consiglio direttivo di Upt ha recapitato ieri al prefetto, al presidente della Regione, al ministero degli Affari Esteri e a quello dell’Economia, aderendo alla richiesta dei revisori dell’11 settembre scorso di commissariamento dell’ente morale.
Parole che non lasciano spazio a interpretazioni e pesano come macigni sulla gestione di Upt. Il consiglio direttivo, nella lettera redatta al termine della seduta dello scorso 1 ottobre, evidenzia che dai fondi complessivi derivanti dalla legge 72/2001 e dalla legge regionale 16/2004 è prevista una percentuale di competenza a favore di Upt per complessivi 526 mila euro nel 2017 e 538.704 euro nel 2018. L’Upt, come già emerso, ha chiuso gli esercizi 2014, 2015 e 2016 in perdita. «Dalle revisioni dei conti effettuate con cadenza mensile, non erano tuttavia emerse situazioni straordinarie negative», scrive il direttivo.
Lo scorso luglio due consiglieri si sono dimessi, poi è arrivata la doccia fredda del collegio dei revisori che, anche nella proposta di commissariamento spedita al Viminale, al ministro dell’Economia, al prefetto e alla Regione, «evidenziavano un debito complessivo per Upt pari a 750 mila euro», ribadisce anche il consiglio direttivo. A quel punto il Viminale chiede ai revisori che vengano fatti degli approfondimenti. «Nell’ambito della suddetta ricognizione – scrive il consiglio direttivo –, è emerso che la prassi di attingere ai fondi di riserva dell’ente senza autorizzazione ministeriale e connessa delibera del consiglio direttivo, era stata seguita in varie annualità antecedenti il 2017. Non si può sottacere che dall’esame dei bilanci consuntivi risulterebbero perdite mai coperte dal 2005 al 31 dicembre 2017 per 301.599 mila euro».
Dai controlli effettuati in questi giorni sarebbe emerso che, per gli interventi previsti dalle convenzioni stipulate con il Maeci dal ’99 al 2017, risulterebbero – stando a quanto evidenziato dal board – avanzi o economie per un importo complessivo di 720.553 euro, e un maggior costo per 463.043 euro, con un’ipotesi di saldo positivo di 255.510 euro. Cifre e circostanze che verranno certamente sviscerate anche nel corso della seduta della quinta commissione comunale dedicata proprio alla situazione di Upt, e che è stata fissata per il 10 ottobre prossimo alle 9. —
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