Università popolare di Trieste, Somma lascia l’incarico di direttore generale
TRIESTE Il direttore generale dell'Università popolare di Trieste, Fabrizio Somma, si è dimesso. Il caos nei conti, la bufera sulle gestioni passate, le accuse piovute da più parti e l’imminente commissariamento dell’ente lo hanno evidentemente spinto a fare un passo indietro. Al 31 dicembre cesserà definitivamente il suo incarico avviato all'inizio del gennaio scorso.
Le indiscrezioni di un suo addio agli uffici di piazza Ponterosso giravano peraltro già da qualche giorno. Dipendente part-time dell'Università degli Studi di Trieste, attualmente in aspettativa, Somma avrebbe avviato una trattativa per un suo rientro a tempo pieno nell’ateneo, nel Dipartimento di Studi umanistici. Nella lettera consegnata ieri mattina da Somma nella sede dell’Università popolare, a margine delle sue dimissioni irrevocabili, ha speso parole di stima per i dipendenti e i collaboratori che l'hanno accompagnato nel suo percorso dentro l’Upt. Va ricordato che Somma, prima di diventare direttore generale, ha ricoperto la carica di presidente dell’ente dal 2014. È stato lo stesso Somma, da presidente, a chiedere al consiglio direttivo di avviare lo scorso anno una procedura di selezione per un incarico da direttore generale al quale, dopo aver dato le dimissioni da presidente, ha partecipato. Il bando di selezione aveva sollevato non poche polemiche. Nel novembre scorso, con undici voti a favore e un solo voto contrario, Somma venne eletto direttore.
Intanto, gli ultimi controlli interni avrebbero ridimensionato l’entità del “buco” nei conti rispetto a quello indicato dal collegio dei revisori dell'ente nella lettera inviata al ministero degli Esteri, dell'Economia, alla Regione e alla Prefettura nella quale viene proposto il commissariamento della realtà di piazza Ponterosso. I revisori, come noto, avevano indicato in quel documento dettagliato un rosso da oltre 700 mila euro .
L'Università popolare ieri è stata oggetto anche di un intervento nell’aula del Consiglio regionale da parte dell’assessore alla Cultura Tiziana Gibelli, sollecitata da due interrogazioni ad intervenire sulla vicenda e sulla ratio del contributo da 870 mila euro erogato dalla Regione all’Università popolare nel corso del 2018. Parlando davanti all’assemblea di piazza Oberdan Gibelli ha ricordato che «per due volte la Regione ha chiesto di sospendere l'attività non ordinaria, ma non è stato dato riscontro a queste comunicazioni». E ancora: «Il direttore generale Somma è l'ex presidente che ha firmato tre bilanci in rosso, ma solo due settimane fa ho ricevuto riscontri alle mie richieste di visionare certi documenti. Dall’Università popolare si sono giustificati spiegando che in precedenza avevano spedito quei documenti per posta ordinaria che, guarda caso è l’unica non tracciabile. Ora la presidente Cristina Benussi si è dimessa - ha continuato Gibelli - e così sta per fare l’intero cda».
Ieri mattina l'assessore non era a conoscenza che, mentre lei rispondeva in aula, il direttore Fabrizio Somma stava per consegnare le sue dimissioni. La notizia si è diffusa nel pomeriggio. «È giunto il momento di commissariare l’ente - ha ribadito Gibelli - auspico ci sia concertazione fra la Regione e il Viminale, sperando che a breve si arrivi alla conclusione di questa vicenda, francamente, penosa». —
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