Università popolare di Trieste, i vertici si assegnano “stipendi” fissi da circa mille euro al mese

Introdotte per la prima volta nella storia dell’ente indennità diverse dai gettoni. Il presidente: «Ma ora si lavora molto più»
Il palazzo di piazza Ponterosso che ospita gli uffici dell’Università popolare. Il Cda ha dato il via libera all’introduzione delle indennità fisse mensili per i vertici
Il palazzo di piazza Ponterosso che ospita gli uffici dell’Università popolare. Il Cda ha dato il via libera all’introduzione delle indennità fisse mensili per i vertici

TRIESTE Il Consiglio di amministrazione dell’Università Popolare di Trieste ha deciso di introdurre un’indennità mensile per presidente, vice e due dei tre consiglieri. Una mossa a sorpresa, che arriva a distanza di 20 anni esatti dall’abolizione degli ultimi compensi per i vertici Upt. Nel 2000 infatti, durante la presidenza di Aldo Raimondi, visti i problemi di bilancio dell’ente morale, si decise di eliminare il gettone di presenza riconosciuto ai consiglieri presenti alle varie riunioni. E da quel momento le cariche apicali vennero ricoperte a titolo gratuito.

Ora, invece, si cambia. E radicalmente anche, visto che a disposizione dei vertici non ci sarà soltanto un gettone di presenza, ma un vero e proprio “stipendio” fisso mensile. Gli importi? Dal presidente Emilio Fatovic arriva solo l’indicazione complessiva: 4.500 euro mensili. Secondo i bene informati, comunque, le cifre si aggirano sui 1.300 euro per il numero uno, 1.200 per il vice Paolo Rovis e mille per i consiglieri Guido Modugno e Stefano Ruffo. Il membro del Cda indicato dalla Farnesina, Francesco Saverio De Luigi, non percepisce indennità.

Va detto che la decisione adottata dal Cda, presieduto dallo scorso 10 luglio da Fatovic dopo un anno e mezzo di gestione commissariale, è effettivamente contemplata dallo statuto di Upt. L’atto infatti indica che il Cda può «stabilire l’eventuale ammontare dei gettoni di presenza, dei compensi e di altre indennità del presidente, del vice-presidente, dei componenti del Consiglio di Amministrazione, dei consiglieri delegati e dei componenti del Collegio dei Revisori, previe intese con gli enti istituzionali di riferimento». E così è stato fatto a pochi mesi dall’insediamento del nuovo Cda.

Per quanto legittimo dal punto di vista statutario, il provvedimento però sembra stridere non poco con il momento di emergenza che sta attraversando il Paese oltre che con la situazione finanziaria non rosea dell’Upt: il bilancio in rosso da anni è ancora da risanare, e i numeri delle iscrizioni ai corsi, nonostante gli sforzi per fatti per riprendere al meglio l’attività, quest’anno non riusciranno nemmeno a sfiorare i risultati degli anni precedenti. Fatovic, però, difende a spada tratta la decisione, definendola «in continuità con quanto previsto a bilancio per le spese dei tre commissari».

In pratica il trattamento economico previsto in passato per il commissario Francesca Adelaide Garufi e i suoi vice Alessandro Paolini e Marzia Baso, viene applicato ora ai membri del Cda. «Il Consiglio di amministrazione - specifica in una nota Fatovic - ha deliberato di considerare tale spesa per la chiusura del 2020 quale somma a disposizione per l’esercizio in corso, per l’indennità onnicomprensiva al presidente, al vice presidente e ai due consiglieri con delega. L’importo complessivo corrisposto al Consiglio di amministrazione è indicativamente di 4.500 euro mensili - continua il presidente dell’ente morale -. La spesa totale, in ogni caso, è inferiore a quello sostenuta durante la gestione commissariale».

Le indennità sono state attribuite in funzione delle deleghe decise nella seduta dello scorso 21 luglio. «I soggetti operano in maniera diversa da quanto si faceva prima, è un impegno a tempo pieno», sottolinea Fatovic. Nello specifico, al presidente spettano «le competenze di rappresentanza legale e i rapporti diplomatici, la gestione dell’ente e tutte quelle attività che attengono al Gruppo nazionale Italiano nei Paesi della Ex Jugoslavia e al mondo degli Esuli dall’Istria, Fiume e Dalmazia», si legge nella nota.

Al vice presidente Rovis è stata attribuita la delega ai corsi «e ad eventuali ulteriori carichi di lavoro conseguenti dalla posizione di vice presidente». Russo è responsabile della comunicazione, della digitalizzazione e della realizzazione di un nuovo sito web. A Modugno spetta invece la delega di Presidenza del costituendo Comitato Scientifico Culturale e alla sua operatività. —
 

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