Università popolare di Trieste, Emilio Fatovic è il nuovo presidente

Nominato venerdì 10 luglio su espressione del Ministero degli Affari Esteri dal Cda dell'ente. Paolo Rovis vice presidente
Emilio Fatovic, nominato presidente dell'Università popiolare di Trieste il 10 luglio 2020
Emilio Fatovic, nominato presidente dell'Università popiolare di Trieste il 10 luglio 2020

TRIESTE Emilio Fatovic è il nuovo presidente dell’Università popolare di Trieste, nominato oggi, venerdì 10 luglio, su espressione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dal Consiglio di amministrazione dell’ente, composto da Stefano Russo rappresentante dell’Assemblea dei soci, Francesco Saverio De Luigi indicato dal Ministero degli Esteri come lo stesso Fatovic, Paolo Rovis (vice presidente) per la Regione Friuli Venezia Giulia e Guido Modugno per l’Università degli Studi di Trieste.

Paolo Rovis e Emilio Fatovic (a destra), rispettivamente vice e presidente dell'Università popolare di Trieste
Paolo Rovis e Emilio Fatovic (a destra), rispettivamente vice e presidente dell'Università popolare di Trieste

Nato a Zara il 22 febbraio 1948, Emilio Fatovic è profugo ed esule della Dalmazia, cittadino del mondo, europeista convinto. Con un profilo dall’alta sensibilità civile e uno stile di vita riservato, Emilio Fatovic ha conosciuto nell’infanzia ben sette campi profughi e ha saputo costruirsi un percorso di crescita in ascesa, come insegnante, dirigente scolastico, sindacalista, esperto accreditato europeo di problemi economici, raggiungendo posizioni apicali e ottenendo ampi consensi in ogni ambiente in cui ha operato.

“La nomina di presidente dell’Università popolare di Trieste, questo prestigioso ente morale che quest’anno celebra 120 anni di storia – sottolinea Emilio Fatovic, ricordando le positive relazioni già avviate con l’Istituzione quando operava nel Gruppo di contatto per il riconoscimento del Montenegro in Europa – “rappresenta per me un ritorno alle origini, la chiusura del sogno di tutta una vita. Un grande onore e una grande opportunità – afferma Fatovic, ringraziando il Consiglio di amministrazione e il Ministero degli Esteri che, per la prima volta, ha espresso una nomina per la presidenza – e al tempo stesso l’approdo alle mie radici, per difenderle nel fondamentale rispetto delle diversità e delle minoranze, ponendo le mie competenze professionali, l’esperienza fatta con l’Unione Europea e il mio senso civico al servizio della collettività”.

“In continuità con la gestione commissariale e con la validità delle precedenti gestioni – spiega Fatovic, ringraziando di cuore per il loro operato i tre Commissari Francesca Adelaide Garufi, Marzia Baso e Alessandro Paolini – intendo come prima cosa ascoltare tutto e tutti, operando in sintonia con il Comitato di coordinamento, presieduto da Francesco Saverio De Luigi, con una partecipazione attiva alla distribuzione delle risorse, secondo gli indirizzi del Ministero degli Esteri, a favore della Comunità italiana in Slovenia, Croazia e Montenegro. Sintonia che favorirò anche con il Comitato scientifico culturale dell’Ente, vero cuore della Governance (composto dai rappresentati di: Assemblea dei Soci; Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo; InCe – Iniziativa Centro Europea; Comune di Trieste; Comune di Muggia; Ufficio Scolastico Regional FVG; Conservatorio di Musica Giuseppe Tartini; Federazione delle Associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati: Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico; Unione Italiana), alla cui presidenza intendo delegare il prof. Guido Modugno, data la sua esperienza e valenza professionale e la sua capacità di raccordo con il mondo della ricerca, dell’innovazione e della formazione universitaria”. “Tra le prime azioni – conclude Fatovic – la verifica di tutti gli aspetti normativi riguardanti l’emergenza Covid 19 in vista della programmazione futura dell’ente, la valutazione dell’adeguatezza delle strutture, l’armonizzazione delle norme che riguardano il personale, la valorizzazione del codice etico, l’attualizzazione dell’anima dell’Università popolare di Trieste nel segno della trasparenza grazie al nuovo modello di governance”.

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