Università, arriva la precisazione di Roma: non serve il Green Pass per gli esami a distanza
TRIESTE Gli studenti che hanno diritto a svolgere l’esame universitario a distanza non devono possedere il Green pass. Lo stesso per i dipendenti dell’ateneo che lavorano da casa. La certificazione varrà esclusivamente per le attività in presenza. Da giorni il rettore dell’università di Trieste Roberto Di Lenarda attendeva indicazioni precise da Roma. Martedì pomeriggio, a tutti i rettori italiani è arrivata una lettera del ministero, in cui si precisa che è tenuto a possedere e presentare il Green pass solo chi si presenta fisicamente nelle sedi d’ateneo.
«Ci siamo messi in sicurezza dal punto di vista delle regole previste dal Dl del 6 agosto – ricostruisce il rettore –, ma prevedendo contestualmente di non applicare l’obbligo di Green pass pure a distanza per un mese, fino al termine della sessione autunnale di esami, in attesa di ragionevoli precisazioni governative». Arrivate quelle, Di Lenarda ieri ha aggiornato il protocollo, consentendo a chi ne ha diritto di svolgere gli esami a distanza senza necessità di pass.
«Dispiace esser passati per “cattivi” – è il commento – quando in altri atenei, passati per “buoni”, si è decisa la sospensione degli esami a distanza».
Tra l’altro «ci siamo presi la responsabilità di considerare validi i certificati vaccinali di persone che, per questioni burocratiche, attendono il pass, e di tenere conto della decisione del Cts di considerare valida la certificazione di vaccinazione e di guarigione per 12 mesi: se ci troviamo davanti un guarito da 10 mesi e non vaccinato, per noi è legittimato a entrare in ateneo».
Il Green pass servirà pure in mensa universitaria. Ardis precisa che quella centrale a Trieste aprirà il 6: accesso solo col certificato, con la possibilità però di ritirare il pasto e consumarlo all'esterno.
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