Un’impresa su quattro taglia l’organico
Una chiusura d’anno tutt’altro che confortante: nell’ultimo trimestre del 2014, infatti, il mondo del terziario triestino ha visto la forza lavoro ridursi ancora per il 36,3% delle imprese. Un dato, questo, che ha confermato il trend nettamente negativo dell’annata scorsa: la diminuzione dell’occupazione nel campione di soggetti interpellati da Format Research per conto di Confcommercio è passata infatti dal 21,4% dei primi tre mesi al successivo 29% e poi 31% e infine, appunto, 36,3%. Lo evidenzia la consueta indagine trimestrale sull’andamento economico del settore della provincia: 384 le realtà contattate, di cui 90 operanti nel turismo, 106 nei servizi, 92 nel commercio all’ingrosso e 96 in quello al dettaglio. Sul totale, 276 le imprese con organico da uno a nove addetti, 90 con una forza lavoro fra le 10 e le 49 unità e le restanti 18 dalla dimensione dai 50 effettivi in su.
Quanto ai ricavi, la situazione fra ottobre, novembre e dicembre scorsi è peggiorata secondo il 36,5% degli intervistati a fronte del 37,5% del periodo precedente e dell’immutato 3,5% che ha riferito di un progresso (stabile l’andamento per il 60%). In vista della prima fetta trimestrale del 2015 (ormai già archiviata e di cui si attende dunque ora il report), le imprese avevano manifestato comunque una certa fiducia, sia in relazione alle dinamiche dell’economia del Paese (percentuale da 26,9% a 27,4%), che per la propria impresa (da 39% a 39,5%).
Un aspetto positivo registrato nell’indagine sull’ultima parte del 2014 concerne il credito. Innanzitutto, la premessa è che vi è stato un incremento del numero di aziende rivoltesi alle banche per chiedere un sostegno: 28,2% contro il 27,6% di luglio, agosto e settembre. Rispetto alle domande presentate, il 42% ha ottenuto l’esatto ammontare richiesto in termini di finanziamento: quasi tre punti percentuali in più nel confronto con il 39,3% del terzo trimestre. «Un allentamento del credit crunch - osserva il presidente provinciale di Confcommercio, Antonio Paoletti - è la seconda via obbligata per far ripartire imprese, economia ed occupazione dopo anni di congiuntura sfavorevole». La prima, come riportiamo nel box qui sopra, è secondo Paoletti, una riduzione della pressione fiscale.
Sempre sul versante del credito, assicura il presidente dell’associazione di categoria, «il supporto alle aziende nelle loro richieste resta uno dei nostri impegni maggiori. Nel solo primo trimestre di quest’anno - snocciola i numeri più recenti Paoletti in riferimento al 2015 -, i nostri uffici sono stati contattati da circa 150 imprese e ne hanno assistite più di 120 su problematiche legate a credito e finanziamenti agevolati, in particolare su richieste di consolidamenti di debiti a breve in medio termine».
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