Unificazione dei servizi primi passi dell’Uti
Prima tappa verso l'unificazione dei servizi nell'Uti "Collio- Alto Isonzo" che nella fase iniziale, fino al 31 dicembre, si avvarrà del supporto e della collaborazione del personale, dei locali e delle attrezzature del Comune di Gorizia.
È quanto prevede l'accordo raggiunto fra i sindaci dei dodici Comuni interessati siglato ieri nel municipio del capoluogo alla presenza degli amministratori di Capriva del Friuli, Cormons, Farra d'Isonzo, Gorizia, Gradisca d'Isonzo, Mariano del Friuli, Medea, Moraro, Mossa, Romans d'Isonzo, San Lorenzo Isontino e Villesse.
Come si legge nel testo del documento sottoscitto, «il Comune di Gorizia assicurerà all'Unione intercomunale “Collio- Alto Isonzo” lo svolgimento delle funzioni e servizi di protocollo, segreteria e assistenza organi, economico e finanziario, sviluppo e gestione risorse umane, informatica, trasparenza e enticorruzione, provveditorato ed economato, Urp informativi e di accoglienza e, più in generale, quanto si renda necessario o, comunque, utile per l'avvio del nuovo ente locale».
Sarà il presidente dell'Uti, ad affidare gli incarichi di responsabili delle funzioni interessate avvalendosi del personale dipendente necessario o, comunque, utile. L'Uti, quindi, provvederà a rimborsare il Comune di Gorizia tutte le spese del personale coinvolto e di attrezzature e materiali utilizzati.
«In una situazione complessa stiamo cercando di procedere nei modi e nei tempi più idonei per evitare di scaricare sui cittadini questo delicato passaggio amministrativo istituzionale che dovrebbe portare all'organizzazione ed erogazione di taluni servizi non più in chiave comunale ma territoriale- rimarca il presidente dell'Uti “Collio-Alto Isonzo”, Ettore Romoli-. È quanto mai opportuno andare avanti per gradi per consentire al nuovo sistema di rodarsi e consolidarsi e sarà fondamentale, in tal senso, il contributo del personale dei Comuni, a partire dal quello di Gorizia, che sta lavorando con grande impegno per far decollare questa nuova realtà».
Lo statuto, recependo la legge regionale di riferimento, autorizza l’Uti a dotarsi di un direttore: nella prima fase, probabilmente, i sindaci decideranno di farne a meno, se non altro per una questione economica. Obbligatorio, invece, il ricorso a un segretario generale, che deve essere individuato fra quelli in carica nei Comuni che fanno parte dell’Unione. In ciascun Comune, poi, dovrà essere attivato uno sportello che avrà la funzione di mediare tra le esigenze dei cittadini e la struttura del nuovo ente.
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