Unieuro sbarca in via Terza Armata a Gorizia: Aguzzoni affitta una parte del salone
Occuperà un terzo dell’intera superficie espositiva. Prevista una ventina di assunzioni nel nuovo punto vendita
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Unieuro sbarca a Gorizia. L’azienda, che opera in Italia come catena di elettronica di consumo ed elettrodomestici, è la prima per numero di negozi (oltre 500 in tutto il Paese) e volume d’affari, con una quota di mercato del 20 per cento. Approderà in via Terza Armata nella vasta area commerciale di proprietà della famiglia Aguzzoni. I lavori sono in corso, ormai da parecchi giorni. Il maxi-negozio di elettrodomestici verrà ospitato negli spazi riconvertiti del salone principale: quello, per intenderci, che da anni ospita le auto nuove, a chilometri zero e usate del più grande salone di Gorizia. La storica attività continuerà regolarmente ad operare: in pratica, ci sarà una convivenza dei due punti-vendita perché, molto semplicemente, Aguzzoni si sposterà negli spazi immediatamente adiacenti.
Il contratto di affitto
«In pratica - spiega Annamaria Aguzzoni - abbiamo affittato a Unieuro un terzo della superficie complessiva. Lì, si sta realizzando un bel negozio di elettrodomestici». Le due attività convivranno senza alcun tipo di problema. Verrà realizzato un muretto per dividere i due punti-vendita e si procederà alla realizzazione di una corsia d’entrata e d’uscita per rendere più sicura la circolazione stradale. Anche i parcheggi saranno autonomi.
«Per quanto ci riguarda, la nostra attività si sposterà negli spazi che ospitarono il salone Lancia - spiegano Annamaria e Mirella che, assieme al fratello Rodolfo, sono i proprietari dello storico salone -. In pratica, rimarremo nei due terzi della superficie complessiva che continuerà ad ospitare anche l’officina e la carrozzeria. Non ci saranno ripercussioni occupazionali perché tutti - spiegano da Aguzzoni - rimarranno al loro posto». L’arrivo di Unieuro porterà anche un’altra ventata positiva in fatto di occupazione perché sono previste una ventina di assunzioni.

La trasformazione della via
Una bella operazione. Non foss’altro perché Gorizia, da anni ormai, sconta l’assenza di negozi di elettrodomestici: non ce ne sono più. E i cittadini devono, per forza di cose, rivolgersi ai punti vendita di Gradisca o del Tiare shopping di Villesse, per non parlare dei tanti negozi del settore presenti in provincia di Udine. L’arrivo di Unieuro avrà anche un altro effetto: ovvero potenziare l’offerta commerciale di via Terza Armata, da anni ormai in attesa di rilancio. È una vecchia questione: più volte si è parlato della situazione emporiale di quella lunga strada, una delle arterie di entrata alla città per chi arriva da Trieste o dall’autostrada A34. Lì, negli ultimi anni, si è evidenziato un esubero (che balza all’occhio) di edifici di carattere prevalentemente artigianale inutilizzati che necessitano di trovare nuove funzioni. Come si ricorderà, era stata elaborata negli anni passati anche una variante urbanistica che, però, non trovò fortuna. Ma, come si suol dire, “ritenta e sarai più fortunato”.
Le modifiche urbanistiche
Ed è così che, nell’ambito del piano di rivitalizzazione commerciale della città, si sta lavorando a una nuova modifica di carattere urbanistico con una revisione del Piano regolatore. «La zona di via Terza Armata - spiegò il Comune, seppur di passata, in occasione della presentazione del nuovo Distretto del commercio - rientra all’interno di una vasta area che, nelle previsioni del Piano regolatore generale, ospita prevalentemente “attività commerciali a basso impatto urbanistico”». La Giunta comunale ha, così, impartito nei mesi passati l’indirizzo affinché si avvii una revisione del Prg con l’obiettivo di consentire più ampie possibilità di recupero e rifunzionalizzazione dei volumi esistenti, rendendo possibile l’insediamento di «attività commerciali al dettaglio preferibilmente orientate verso settori merceologici carenti in ambito cittadino». In parole più semplici, si vuol dare la possibilità di sfruttare, in maniera più proficua e aderente ai bisogni commerciali della città, un’area dalle vaste potenzialità ancora poco espresse compiutamente.
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