Unicredit: «Il Superporto va avanti»

Vacilla il progetto. Tondo rassicura: «L’impegno del governo rimane». Ma il centrosinistra accusa la Regione
TRIESTE
. Unicredit lo ribadisce: «È indispensabile la chiarezza in ordine alle due condizioni a suo tempo trattate con il governo, e cioè la stipulazione dell’intesa Stato-Regione, che regge l’operazione, e la certezza che gli investimenti pubblici sulla portualità dell’Alto Adriatico siano ispirati ai principi europei evitando forme di distorsione dei traffici». Con questi presupposti, Unicredit mantiene aperta la partita-Superporto confermando la volontà di proseguire sulla strada intrapresa per la realizzazione del progetto su Monfalcone e Trieste.


Il Gruppo bancario rassicura sostenendo che «Unicredit e Maersk restano convinti dell’importanza di questo progetto e del quadro regolatorio in via di definizione del sistema portuale dell’Alto Adriatico». Garantisce l’impegno, ma, all’indomani della sospensione del convegno previsto venerdì a Trieste, mantiene ferma la necessità di chiarezza amministrativa e politica.


C’è attesa, dunque, per la giornata odierna, in occasione della convocazione del Consiglio dei ministri a Roma. Un’aspettativa alla quale il presidente della Regione, Renzo Tondo, ieri ha in qualche modo dato risposta, riferendo l’esito del colloquio telefonico con il ministro degli Affari Esteri, Franco Frattini: «Il progetto della piattaforma logistica va avanti, senza alcun disimpegno da parte del governo nazionale». Il ministro Frattini, che oggi affronterà la questione con i colleghi di governo, ha rinnovato il pieno impegno dell’esecutivo sul progetto di Monfalcone e Trieste. È un caso complesso, è stato spiegato, che esige una nuova regolamentazione nella gestione dei porti italiani e, forse, la vera fatica sta qui: far maturare le condizioni che permettano di superare visioni ristrette per entrare in un’ottica internazionale.


Intanto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, osserva: «Nessuna guerra tra poveri per i porti dell’Alto Adriatico. Tra Venezia e Trieste ci dev’essere puntuale coesistenza». Quanto ai rapporti tra le realtà portuali ha aggiunto: «Con l’allargamento di Suez crescerà il traffico navale verso l’Europa. Ho già chiesto a Unicredit, sapendo dell’interesse verso Monfalcone e Trieste, un’attenzione per Venezia. I veneti, comunque, vanno avanti».

Prese di posizione sia da centrodestra che da centrosinistra. Se il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, sottolinea che «sul Superporto bisogna andare avanti» e che «l’intero Alto Adriatico è un unico sistema, altrimenti non si va da nessuna parte», la presidente della Provincia di Trieste, Teresa Bassa Poropat, parla di «debolezza politica della Regione, che dovrebbe incidere a livello nazionale». E l’europarlamentare del Pd, Debora Serracchiani, scandisce: «Il centrodestra tradisce il sistema dell’Alto Adriatico.


Sulla realizzazione del Superporto abbiamo più volte denunciato i ritardi e le inadempienze di una giunta regionale la cui autorevolezza esce distrutta. Anche il governo deve assumersi le sue responsabilità, dal momento che sono inconcepibili blitz di questo genere, con cui si prendono di sorpresa grandi investitori privati da tempo esposti con precisi progetti di sviluppo». Di rimando, il coordinatore regionale del Pdl, onorevole Isidoro Gottardo: «Al cinguettio dell’onorevole Serracchiani si unisce il gufare sincronizzato di tutta la sinistra.


Il problema per loro è che proprio sulle infrastrutture l’amministrazione Tondo ha saputo far fare alla regione un salto di qualità. Il ministro Frattini e tutto il governo di centrodestra, con il presidente Tondo, sono stati artefici della svolta».



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