Ungheria, la polizia usa i lacrimogeni contro i migranti
BUDAPEST Si inasprisce la crisi migratoria in Europa. Mentre Budapest valuta se utilizzare l’esercito per mettere in sicurezza il suo confine meridionale, la polizia ungherese ha usato i gas lacrimogeni in un centro di accoglienza alla frontiera con la Serbia. Inviati in forze sul confine con la Serbia, gli agenti hanno sparato lacrimogeni per contrastare circa 200 migranti che si rifiutavano di farsi schedare e cercavano di lasciare il centro di Roszke, nei pressi dell’unico valico rimasto alla frontiera dove l’ Ungheria sta ultimando il muro di filo spinato.
È l’ennesimo segnale di una tensione crescente, confermata dalla notizia che l’Ungheria, Paese Ue alle frontiere esterne dello spazio Schengen, che deve affrontare un afflusso senza precedenti di immigrati, sta valutando appunto se utilizzare l’esercito per mettere in sicurezza i suoi confini.
La tensione ha raggiunto il picco ieri con l’arrivo di oltre 2.500 persone, il numero più alto mai registrato in una sola giornata. In maggioranza si tratta di siriani, afghani e pakistani, tra i quali 555 bambini. Il capo della polizia, Karoly Papp, ha annunciato che "dal 5 settembre il servizio di protezione al confine sarà rinforzato con l’arrivo di 2.106 agenti".
Intanto in Serbia continua il flusso di migranti e profughi provenienti da Grecia e Macedonia- La notte scorsa un migliaio di migranti sono giunti in 18 autobus da Belgrado a Subotica, al confine con l' Ungheria, affluendo nei due centri di accoglienza della zona, Subotica e Kanjiza. "La situazione peggiorerà, quando arriverà l’inverno. Ci stiamo preparando a far fronte a numeri doppi rispetti a quelli attuali» di arrivi di migranti, ha dichiarato il premier serbo Aleksandar Vucic.
La Commissione Ue infine oggi ha deciso di assegnare complessivamente 1,5 mln di euro di aiuti a Serbia e Macedonia per l'emergenza profughi. Il sostegno finanziario andrà per la fornitura dei servizi di base (acqua, cibo, assistenza sanitaria e igienica, posti letto) e il miglioramento dei centri di accoglienza e di gestione dei migranti. L'Ue aveva già assegnato per lo stesso motivo 90mila euro a Skopje a fine luglio e 150mila a Belgrado il 20 agosto, versate direttamente alle rispettive Croci rosse nazionali.
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