«Un’eurosorpresa grillina in Friuli Venezia Giulia»
TRIESTE. E se ce la facessero loro, i grillini, a portare a casa un europarlamentare eletto nel territorio regionale? Saverio Galluccio, uno che in casa 5 Stelle mastica numeri, ci crede: «Se riusciamo a convincere gli elettori a scrivere i nostri nomi sulla scheda, ce la possiamo fare». Il tema è quello delle elezioni europee, una scalata che pare impossibile per centrosinistra e centrodestra e che invece il Movimento pentastellato in regione inizierà a pianificare, soprattutto sul fronte dell’organizzazione della campagna, oggi in assemblea a Gradisca, lì dove entreranno nel menù anche le epurazioni nazionali e il lavoro in Consiglio regionale.
L’assemblea Nei giorni caldi della cacciata dei parlamentari, il M5S Fvg cercherà una sintesi su una vicenda che divide dopo aver ascoltato anche la posizione di Walter Rizzetto, un’altra voce critica del territorio. A inizio riunione, alle 14, si discuterà invece di tematiche locali, con il gruppo consiliare che illustrerà un progetto di riforma sanitaria, il piano rifiuti, il reddito di cittadinanza, il consumo del suolo e la riforma degli enti locali.
Le speranze Quindi, le europee. Galluccio, candidato alla presidenza della Regione e ora caposegreteria del gruppo, smentisce in premessa di essere un diretto interessato. «Qualcuno fa il mio nome? Fantasie, non intendo candidarmi. Credo che di poter dare nel mio ruolo attuale un contributo di maggiore importanza di una sedia nell’europarlamento». Altra cosa è invece la convinzione che qualcuno la spunti: «Possiamo entrare in corsa». Il Movimento si fa forte di sondaggi che lo danno sopra il 20% e dunque ipotizza di poter centrare due seggi, se non tre, nella circoscrizione del Nordest.
I numeri Come per gli altri partiti andranno fatti i conti con i colossi del Veneto e dell’Emilia Romagna, ma dopo un anno di visibilità in Consiglio regionale i grillini del Fvg non escludono il colpaccio. Anche perché si tratta di una consultazione, quella di maggio, che mai come questa volta dovrebbe premiare i partiti euroscettici. Si confermasse a livello delle percentuali alle politiche di un anno fa, con Pd, Pdl, Lega Nord e centro in probabile calo stando ai sondaggi, il M5S porterebbe a casa in tutta Italia tra i 15 e i 18 dei 73 seggi da dividere su base proporzionale, con una ripartizione conseguente nelle cinque grandi circoscrizioni Nordest, Nordovest, Centro, Sud e Isole.
Il metodo Il primo passo è quello del metodo di selezione. Si attende che il duo Grillo-Casaleggio fissi le regole, ma sul territorio si attendono sin d’ora le primarie. Nulla di troppo diverso dalle “parlamentarie” che servirono a formare le liste dei candidati prima delle politiche del 2013: votazioni online che coinvolsero 95mila votanti per 1.400 candidati.
Il precedente Di certo non si lascerà nulla di intentato. Nel marzo 2009, prima del boom, Grillo annunciò che nelle imminenti europee avrebbe appoggiato Luigi De Magistris e Sonia Alfano, vicini al movimento ma candidati come indipendenti nelle liste dell’Italia dei Valori. Ce la fecero entrambi. De Magistris, con 416mila preferenze, fu anzi il più votato dopo Berlusconi.
La crociata Cinque anni dopo l’operazione è ben più ambiziosa. Grillo lo ha chiarito in un intervento sul suo blog lo scorso ottobre. Il leader 5 Stelle ha annunciato il voto europeo come «un fantasma che potrebbe mettere fine all’Europa delle banche e dei burocrati». E ha definito «campale» la campagna elettorale per il voto del 25 maggio lanciando l’avvertimento: «Il “populista” Movimento 5 Stelle parteciperà alle elezioni europee per vincerle. Sarà una crociata. In alto i cuori». E dunque pure il Friuli Venezia Giulia grillino ci proverà: «Con lo spirito di chi intende indicare persone di qualità, contrariamente ai partiti che, come in passato, manderanno nuovi “trombati” a Bruxelles» sottolinea Galluccio. E aggiunge: «È dall’Europa che deve partire il cambiamento dell’Italia. Non confondiamo quella sede con una casa di riposo».
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