Una “Titoland” nella villa del Maresciallo

Esperto di marketing vuole trasformare in un memorial la vecchia residenza di Kumrovec
Pellegrinaggio a Kumrovec, davanti alla statua di Tito
Pellegrinaggio a Kumrovec, davanti alla statua di Tito

L’interesse per la vera o presunta età dell’oro è crescente, fra chi l’ha vissuta e anche fra i giovani che dell’“Eldorado” hanno solo sentito parlare in famiglia. E allora che si faccia finalmente fruttare questo potenziale, anche in Croazia, facendo dei bei soldi sulla “Jugonostalgia”. Il suggerimento, diretto alle autorità di Zagabria, è arrivato da Damir Ciglar, esperto croato di marketing e amministratore delegato di un’agenzia pubblicitaria. Ciglar che ha proposto un piano di sviluppo e di investimenti per Kumrovec, il villaggio natale di Tito, meta ogni anno di pellegrinaggi per migliaia di nostalgici del Maresciallo, paesino però assai poco dotato di infrastrutture e attrazioni degne del turismo moderno. Ma le cose cambieranno, se si seguirà la strada dello “Josip Broz Superstar(i)”, con la «i» aggiunta in un gioco di parole con «stari», il vecchio, come alcuni chiamavano il Maresciallo quando ancora era al potere. E «star» per ricordare il Tito «edonista e amante della bella vita», ha suggerito Ciglar. “Josip Broz Superstar(i)” che è un progetto dai contorni ancora indefiniti, ma centrato soprattutto attorno all’idea di trasformare la residenza di Tito, “Vila Kumrovec” - eretta nel 1947 e abbandonata a sé stessa da decenni dopo esser stata destinata dal 1962 al 1987 ad hotel -, in un grandioso memorial, magari collegato con altre strutture. Strutture come l’ex scuola di partito di Kumrovec, messa di recente sul mercato dal Duudi, l’ufficio statale che si occupa di gestire gli immobili pubblici, che a fine luglio ha pubblicato una lista di edifici dalla diversa tipologia che Zagabria vorrebbe “rifilare” ai privati. Sicuramente Kumrovec è la più attraente nell’elenco. Da qui l’interesse, già espresso in passato, di possibili investitori come Ciglar – originario di quelle parti e che per questo sembra essere sinceramente interessato allo sviluppo dell’area - che ha sottolineato che la sua iniziativa «non sarà politica», ma volta solo a dimostrare ai visitatori del futuro museo-memorial «la grandezza» dell’ex leader jugoslavo e come si viveva nella Jugoslavia socialista. E a far incassare qualche preziosa kuna al comune e allo Stato. Rimane da risolvere il problema dei costi. Secondo stime recenti, solo rimettere in sesto la villa di Tito costerebbe intorno ai 3 milioni di euro. Ma viste le prospettive del turismo jugonostalgico, quelli per “Titoland” saranno probabilmente soldi ben spesi. 

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