Una nuova farmacia dopo quarant’anni in piazza Foraggi

Erano decenni che in città non c’erano aperture nel settore Iter travagliato a causa dei ricorsi. Inaugurazione mercoledì
Di Giulia Basso
Foto BRUNI 10.03.17 Nuova Farmacia Foraggi-dott.ri Elisabetta panfili,Valeria Falagiani e David Pizziga
Foto BRUNI 10.03.17 Nuova Farmacia Foraggi-dott.ri Elisabetta panfili,Valeria Falagiani e David Pizziga

Trieste ha la sua prima nuova farmacia da quarant’anni a questa parte. Apre infatti il 15 marzo, mercoledì, la nuova sede di piazza Foraggi-viale Ippodromo, una delle tre previste come conseguenza della legge sulle liberalizzazioni approvata all’epoca del governo Monti. Tutti i passaggi dell’iter, dalla delibera del Comune che istituiva tre nuove farmacie al bando di gara della Regione, sono stati oggetto di ogni genere di ricorso da parte della categoria. La colpa della legge è quella di aver cancellato la “pianta organica” comunale che, stabilendo un tetto di 59 farmacie, blindava bacino di clientela e licenze. Che classicamente passavano di padre in figlio.

La nuova farmacia di piazza Foraggi invece, situata all’angolo con via Vergerio, in un locale di proprietà dell’Ater, è stata aperta grazie alla vittoria da parte dei tre soci, Valeria Falagiani, Elisabetta Panfili e David Pizziga, nel concorso straordinario per nuove farmacie indetto dalla Regione. Non una vittoria qualsiasi: al concorso per titoli, che ha visto 637 domande per l’apertura di 49 sedi (che ad oggi in seguito ai vari ricorsi e rinunce sono diventate 45), i tre si sono classificati al primo posto in Friuli Venezia Giulia. Un posto guadagnato grazie a dottorati, lauree ed esperienze professionali. Così hanno potuto scegliersi anche la sede tra le tre messe a bando in base alla delibera comunale dell’aprile 2012: piazza Foraggi-viale Ippodromo per aumento demografico, via San Marco-Campi Elisi e piazzale Cagni-Borgo San Sergio perché zone periferiche “e relativamente isolate”. La delibera recepiva la legge 20 del 2012, che liberalizza l’apertura di nuove farmacie su base demografica, una ogni 3300 abitanti, cancellando lo status quo che per quarant’anni ha bloccato qualsiasi nuova apertura. Già all’epoca la delibera comunale era stata oggetto di un ricorso al Tar da parte di quattro farmacisti triestini, tra cui l’allora presidente di Federfarma Alessandro Fumaneri. Un ricorso rigettato nel maggio 2013 dal Tar nei suoi cinque punti, ma che non aveva messo la parola fine alla questione. Perché poi erano piovuti altri ricorsi, che hanno portato l’iter a protrarsi nel tempo, dal 2012 al 2017 appunto, e hanno richiesto ai vincitori del concorso tempo, denaro ed energie per farvi fronte. «Ora che finalmente apriamo possiamo tirare il primo sospiro di sollievo dopo cinque anni - commenta, con orgoglio misto a stanchezza, Elisabetta Panfili da dietro il bancone -. Ma è stata davvero dura, e ancora oggi abbiamo ricorsi pendenti». A far ricorso, come è facile immaginare, sono le farmacia territorialmente più vicine alla nuova sede, che temono la concorrenza. Nel nuovo punto in questi giorni c’è stato un gran via vai di operai indaffarati per ultimare in tempo i lavori. Ma il più era ormai fatto, inclusa l’ispezione dell’Asuits. «Sono stata a controllare i cassetti dei farmaci obbligatori, uno per uno, fino a tarda sera, con gli occhi che ormai mi s’incrociavano», racconta la farmacista. All’interno della sede nuova di zecca, in cui dominano le tonalità del bianco e gli espositori trasparenti, che presto saranno riempiti di prodotti, è previsto anche uno spazio per le prenotazioni Cup e per lo svolgimento di alcuni esami, che nel prossimo futuro, fanno sapere i titolari, includeranno anche l’elettrocardiogramma.

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