Una musica misteriosa durante l’immersione del Baron Gautsch VIDEO
Ci sono i fantasmi sul relitto del Baron Gautsch, il piroscafo del Lloyd Austriaco affondato al largo di Rovigno nel luglio del 1914 al largo di Rovigno dopo aver urtato una mina? Sembrerebbe di sì, stando al filmato realizzato da un appassionato subacqueo di Udine, Daniele Pittia, elettrotecnico di 46 anni, che durante una recente immersione a quaranta metri di profondità sul relitto della nave, meta ogni anno di migliaia di turisti subacquei, ha registrato una misteriosa musica proveniente da quel che resta del salone di prima classe.
«Ero con la mia ragazza Annalisa - racconta Daniele -, in gruppo con altri dodici subacquei, siamo scesi sul relitto a poppa, abbiamo percorso il ponte di passeggiata verso la prua e quando siamo arrivati in prossimità del salone di prima classe abbiamo sentito una melodia». «L'abbiamo sentita tutti - aggiunge Elena Giacinto, anche lei nel gruppo di sub portato sul relitto dal Diving Center Mediterraneum Mare di Rovigno -, nessuno di noi aveva apparecchi tipo Ipod subacquei o cose del genere, e non c'erano altri subacquei in quel momento intorno alla nave; quando siamo tornati a poppa per la risalita lasciando la zona di prua la musica è scomparsa».
I suoni - frammenti ripetuti di una melodia dove un flauto sembra evocare motivi popolari di matrice nordica - sono stati registrati dalla telecamera subacquea di Pittia. «Qualunque fosse l'origine di quei suoni - interviene Annalisa Sandri - era decisamente suggestivo sentirla là sotto, a quaranta metri di profondità, visitando il relitto della nave, che già da solo è molto spettacolare ed emozionante».
L'affondamento del Baron Gautsch provocò la morte di oltre 240 persone, in gran parte donne e bambini. A bordo della nave, al momento del naufragio, i passeggeri di prima classe stavano effettivamente ascoltando brani musicali: Iginia Fabris, una giovane maestra di musica sopravvissuta al disastro, stava suonando al pianoforte del salone. L'impatto con la mina la fece cadere a terra, dopodiché riuscì a salvarsi tuffandosi in acqua.
«Quando siamo riemersi e tornati sulla barca del diving - conclude Daniele Pittia - abbiamo chiesto spiegazioni al responsabile, ma lui, parlando in dialetto, ha tagliato corto dicendo: xe sempre strane robe sul Barone».
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