Una mini isola pedonale all’inizio dell’ex Ghetto
TRIESTE La “elle” di piazza Vecchia e via del Rosario sarà ridisegnata. Diventerà una “zona a traffico limitato a elevata valenza pedonale”. Saranno ampliati i marciapiedi e saranno spostati a fianco della chiesa del Rosario i bouquinistes, che oggi sono precariamente sistemati sotto le finestre dell’ex istituto Carli, attuale sede dell’assessorato all’Educazione.
Il “piano particolareggiato partecipato”, che ha scopo di ingentilire e rendere transitabile il disordinato “gomito” a fianco della Questura, è stato illustrato alcuni giorni fa dalla titolare dell’Urbanistica comunale, la leghista Luisa Polli, ai colleghi di giunta: la delibera 19 passa adesso ai Lavori Pubblici, per dar corso all’attuazione degli interventi, con una tempistica peraltro non ancora definita. Finalità: migliorare la qualità della vita in termini di inquinamento acustico e atmosferico.
Quindi, basta con il rodeo attorno all’ex Carli, tra Tor Bandena e via del Teatro Romano. Spazio ai pedoni (e ai velocipedi, puntualizza la relazione tecnica a cura dell’ingegner Giulio Bernetti), sosta riservata alle vetture della Polizia e alle operazioni carico/scarico, varco d’ingresso piazzato all’intersezione di piazza Vecchia con Tor Bandena, varco d’uscita sistemato laddove via del Rosario sfocia in via del Teatro romano. Il cul de sac di Tor Bandena resterà dedicato alle forze dell’ordine, che tra l’altro perderanno alcuni stalli a loro disposizione in via del Teatro romano.
Avanti, dunque, con la pianificazione di aree circoscritte del centro urbano: una prima fase aveva interessato - nello scacchiere XX Settembre-Carducci-Ospedale Maggiore - le vie Nordio, Toro, Erbette, Sorgente, Foschiatti; una seconda fase tocca le vie XXX Ottobre e Torre Bianca; un’ulteriore momento pianificatorio è stato dedicato al borgo storico di Prosecco.
La “ztl”, aldilà delle poche decine di metri effettivamente coinvolti, s’inserisce in un’area sensibile della circolazione e del parcheggio urbano: siamo alle spalle di piazza Unità e contigui a via del Teatro Romano, che si definisce come asse direzionale sul quale insistono il Provveditorato alle opere pubbliche, le sedi del Municipio, l’Inail, la Questura. Ma sul quale si affacciano anche le vestigia archeologiche romane e la scalinata che sale verso Santa Maria Maggiore e San Silvestro (avviato a prossimo restauro). Park San Giusto è uno dei più importanti contenitori della sosta triestina e il concessionario dovrebbe provvedere entro la fine della primavera - come da precetto della Soprintendenza - a riqualificare l’illeggibile facciata.
Inoltre è aperto il confronto con la Soprintendenza sulla questione-parcheggi davanti al Teatro romano. Palazzo Economo sarebbe assai lieto di ottenere un divieto di sosta, che consentirebbe di valorizzare lo spazio archeologico. Ma la fame di stalli rende gli interlocutori prudenti.
In qualche misura collegata alla sorte di via Teatro romano è la vicenda di casa Francol. A giorni il Comune, proprietario dell’antico e inutilizzato edificio, pubblicherà una richiesta di manifestazione di interesse, orientata a sondare il mercato sulla possibilità di un project financing finalizzato a realizzare una struttura recettiva. Al Municipio avanza dagli antichi fondi Urban la rispettabile somma di 1,4 milioni di euro. Quale la destinazione? Casa Francol, così da chiudere un dossier interminabile che ha visto il destino dello lo stabile zigzagare tra contenitore di associazioni e sede di Esatto. In un primo tempo i Lavori Pubblici municipali si erano espressi a favore di un sito informativo, ma il sindaco Dipiazza aveva lanciato l’idea di una struttura recettiva per turisti, da dare in gestione a un operatore privato. Davanti a casa Francol c’è lo spiazzo in passato usato come parcheggio dei mezzi comunali: la proposta degli uffici comunali è di metterla a disposizione del privato, che avrà casa Francol, per completare la riqualificazione di un angolo trascurato del centro.
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