Una lista bis per Tondo con Dipiazza in campo

Si affiancherà a quella del presidente riservata agli esponenti del Pdl Ospiterà imprenditori e fuoriusciti come Asquini. Il 18 gennaio la convention
sterle trieste 16 09 08 palazzo della regione trieste workshop con il ministro frattini camber dipiazza gottardo
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TRIESTE. Non solo la lista del presidente. Il Pdl, per difendere il fortino di Renzo Tondo in Regione, sta mettendo in piedi anche una civica in senso stretto. Spazio per le associazioni e il volontariato, le professioni e le categorie. Ma anche per chi ha fatto scelte diverse nel corso della legislatura e non passa per un pidiellino arruolato. Ecco che in questa seconda lista potrebbero trovare posto Roberto Dipiazza, Roberto Asquini e Anna Maria Cisint, serbatoio prezioso di voti per Tondo non in concorrenza con i candidati di partito.

Le due liste

La strategia è chiara. Da un lato Tondo rende autonomo il Pdl per distinguerlo da quello nazionale pieno di acciacchi. Dall’altro si tiene vicini alcuni big in grado di sostenere a suon di preferenze la sfida con Debora Serracchiani, senza creare rivalità interne. A Trieste gli uscenti del Pdl troverebbero certo scomoda la presenza di Dipiazza nella lista “Tondo presidente”, o come si chiamerà. Con l’ex sindaco all’interno della seconda lista, quella più propriamente civica, ci sarebbe un gallo in meno nel pollaio. Analogo discorso a Udine per Asquini. Il consigliere friulano ha lasciato nel corso della legislatura il Pdl e ha lavorato per il gruppo Misto, ma porta in dote un bottino di voti che Tondo non intende perdere. Così come, in provincia di Gorizia, ha il suo peso elettorale pure Cisint, la cui candidatura alle comunali di Monfalcone 2011 ha spaccato inizialmente il centrodestra ma si è chiusa con una onorevole sconfitta al ballottaggio.

Associazioni e imprenditori

Nel Pdl Fvg ormai non c’è più alcuna titubanza sulla scelta delle due liste, quella personale del presidente, più politica, e quella degli “indipendenti”, più civica. «In questo modo – spiega il vicecoordinatore regionale Sergio Dressi – riusciremo sia a marcare l’autonomia rispetto a Roma, senza però perdere il legame forte con il Pdl, sia a trovare spazio per chi può dare una grande mano dal fronte della società civile. Penso alle associazioni di categoria, al mondo del volontariato e delle professioni». Società civile che potrebbe per esempio “prestare” alla politica, stando ai rumors, Giorgio Colutta, imprenditore vitivinicolo e presidente dell’Azienda speciale ricerca e formazione della Camera di commercio di Udine. Ma Dressi ammette che, nella civica, ci dovrebbe essere posto, tra gli altri, anche per Dipiazza: «Ha già una sua lista, potrebbe essere la base per lavorare nell’area triestina al progetto regionale per Tondo».

La convention

Il nome della lista del presidente? «È prematuro», dice Dressi. Se ne parlerà forse il 18 gennaio, giorno confermato dell’assemblea regionale del Pdl in cui Tondo farà la sintesi di quanto prodotto durante il mandato e presenterà le linee guida del programma 2013-2018. A organizzare l’evento, in programma a partire dalle 18.30, è Alessandro Colautti, il consigliere regionale che ha individuato un luogo emblematico, un capannone nell’area del Triangolo della sedia, di proprietà della piccola ditta artigiana Fantini. «Sarà l’occasione non per un elenco della spesa ma per riflettere su che cosa mettere in pista per la prossima legislatura», assicura Colautti.

Nodo politiche

Nell’attesa il Pdl deve anche risolvere il nodo liste politiche. A Trieste, data per certa la riconferma al Senato di Giulio Camber, blindato dal patto pre-comunali con Silvio Berlusconi, c’è un tentativo di inserire in una posizione utile per l’elezione alla Camera Piero Tononi. A Udine spinge per un posto a Roma anche Massimo Blasoni, mentre si dà per certa la riconferma dei due pordenonesi Isidoro Gottardo e Manlio Contento. Per un partito che non potrà riconquistare le 8 poltrone del 2008 (5 deputati, 3 senatori) e che rischia di dimezzare la sua presenza sono ore di fibrillazione perché la posizione nella lista è determinante. E sarà difficile che le altre province (pure Gorizia chiede un parlamentare) accettino che Pordenone faccia la parte del leone riempiendo due caselle.

Lega Nord

Incastri non meno complicati in casa Lega Nord. Ieri sera nel quartier generale di Reana i padani si sono chiusi in riunione per iniziare a cercare la quadra, come diceva Umberto Bossi. Da un lato si tratta di rispondere alla richiesta della base che vuole il rinnovamento, dall’altra ci sono le esigenze di uscenti (Massimiliano Fedriga, Fulvio Follegot, Mario Pittoni), alla loro prima legislatura. Tutto questo con un solo posto sicuro, quello di capolista alla Camera. Casella ambita che scatena una competizione feroce, personale e territoriale, con Udine e Pordenone che pretendono di pesare i voti e Fedriga che può vantare ottimi contatti con Maroni. Ieri il Carroccio ha infilato in lista i nomi “riempitivi”, ma le decisioni chiave, alla fine, le prenderà Milano.

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