Una legge “naturista” per rilanciare la Costa dei Barbari
DUINO AURISINA. Nudi in spiaggia? Yes, we can. È un sì convinto, quello dell'amministrazione Kukanja, al punto da voler presentare alla Regione una proposta di legge che garantisca l'attività naturista, colmando così un vuoto legislativo che renderebbe “proibita”, almeno ai sensi delle norme vigenti, la tintarella senza veli, invece praticata come consuetudine ormai consolidata nei decenni sul litorale della Costa dei Barbari. Insomma, Duino Aurisina vuole abbattere il muro del pudore e spingere la giunta Serracchiani ad approvare in Consiglio regionale la prima legge pro-naturismo.
Lo annuncia l'assessore comunale al Turismo Andrej Cunja: «L'amministrazione si è dichiarata pienamente disponibile a promuovere un'azione congiunta di sensibilizzazione verso il Consiglio regionale, affinché anche da noi venga varata un'opportuna legge che garantisca l'attività naturista. Il che non vuol dire affatto considerare solo la balneazione nudista, bensì introdurre un approccio specifico di tutela verso l'ambiente, meritevole di essere valorizzato anche ai fini della promozione turistica. Al momento – chiarisce - si sta raccogliendo il materiale normativo disponibile per predisporre una proposta da inoltrare in Regione». Nel dettaglio, l'amministrazione, che recentemente ha avuto un incontro con Andrea Turco, presidente dell'associazione naturista Liburnia (da quasi mezzo secolo il punto di riferimento locale per questa filosofia di vita), ha in mente di dedicare uno spazio apposito - una volta riqualificata la Costa dei Barbari - a chi pratica la balneazione in costume adamitico. «Se la breve parte nord dell'area, raggiungibile sia da Portopiccolo che dalla Costiera, sarà inevitabilmente destinata alla balneazione “tessile” – spiega Cunja - per tutto il tratto sud s'intende invece mantenere le peculiarità attuali, ovvero una fruizione totale libera, quindi naturista o tradizionale». In alternativa si potrebbe anche “instaurare un'ulteriore suddivisione in zone libere e altre esclusivamente nudiste, da discutere e decidere”. Il Comune ritiene Liburnia un “partner fondamentale per raggiungere questo obbiettivo” e per garantire la naturalità del luogo. «Solo che qui si inserisce un problema non da poco, ovvero la lacuna legislativa sul naturismo: in Italia non pare esistere una legge nazionale che regoli tale attività e solo alcune regioni come l'Abruzzo, la Toscana e l'Emilia Romagna hanno emanato delle norme al riguardo». E mica solo per diffondere una filosofia, si capisce, ma per godere delle entrate del settore. Da un punto di vista economico, infatti, il turismo naturista è una voce importante, con un fatturato in Europa stimato in circa 700 milioni di euro con circa 600 strutture. Di qui la volontà ad arrivare, anche per il Fvg, a un progetto di legge e captare così quel turismo che d'estate si sposta verso la Croazia, dove i nudisti trovano spiagge garantite. Con Turco dunque l'assessore ha discusso della spiaggia Liburnia a nord dei Filtri e della Costa dei Barbari, due siti storicamente dedicati alla balneazione naturista ed entrambi ricadenti nel Comune. «Sono stati passati in rassegna i dettagli del progetto di recupero - sostiene Cunja -, sgombrando definitivamente il campo da illazioni su una pesante cementificazione del sito. L'intervento sulla Costa dei Barbari consisterà nel solo recupero a fini ciclopedonali della vecchia strada camionabile parzialmente crollata che collegava per una lunghezza di 200 metri scarsi l'ex cava Africa, dove si sta completando Portopiccolo, al pontile in località Kut, a monte del quale verrà montata su un manufatto preesistente un'aerea scala metallica di collegamento con il sovrastante Belvedere della Costiera, la quale per così dire sorvolerà gli habitat di Natura 2000 sul costone senza interferivi». Un'infrastruttura ridotta quindi ai minimi termini che interesserà solo la parte nord della Costa (Botanjek). Il tratto sud (Šestrence), che si estende fino all'ex Hotel Europa, non verrà toccato, ma dedicato anche ai nudisti.
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