Una gita speciale per il recupero della Val Rosandra

SAN DORLIGO DELLA VALLE. Puntano a un piano per la Val Rosandra, dopo il feroce disboscamento di tre anni fa, e ci puntano da tempo. Ma, siccome nulla si muove, tornano all’azione. E lo fanno...
Silvano Trieste 18/09/2012 Val Rosandra, il letto del fiume
Silvano Trieste 18/09/2012 Val Rosandra, il letto del fiume

SAN DORLIGO DELLA VALLE. Puntano a un piano per la Val Rosandra, dopo il feroce disboscamento di tre anni fa, e ci puntano da tempo. Ma, siccome nulla si muove, tornano all’azione. E lo fanno organizzando una gita “speciale” in nome del recupero e della valorizzazione del sito protetto d’interesse europeo.

Gli organizzatori dell’iniziativa - in programma questa domenica con ritrovo alle 11 al rifugio Premuda - sono quelli dell’Associazione politica per la Costituente della Sinistra “Trieste per Tsipras”.

«Il 23 maggio di tre anni fa - ricordano gli organizzatori ci fu un incontro in Comune a San Dorligo della Valle/Dolina tra l’amministrazione e gli scienziati naturalisti. Quell’incontro, promosso dall’ex consigliere Alessandro Capuzzo, produsse un accordo verbale per l’avvio di un Piano di recupero nell’area protetta che purtroppo è rimasto disatteso per le resistenze legate al processo sulla vicenda».

E ancora: «La necessità di monitorare il sito e proteggere le piante pregiate da quelle invasive era stata affermata dagli scienziati Poldini, Dolce, Nimis, Bressi, Colla e Gasparo che abbozzarono all’amministrazione Premolin le linee di un Piano di ripristino fondato su monitoraggio, prevenzione, coltivazione, formazione e inserimento nei progetti Interreg. Fu ipotizzato anche un intervento di pulizia da ailanto e robinie col coinvolgimento di abitanti e “cittadini”».

“Trieste per Tsipras” ricorda che «dopo le elezioni una lettera al nuovo sindaco Sandi Klun e all’assessore Franco Crevatin, inviata anche da Tiziana Cimolino del Comitato “Per l’acqua bene comune” e da Lucia Sirocco allora presidente di Legambiente, propose di riunire in assemblea tutti i soggetti coinvolti per sgombrare il campo dalle polemiche e allestire l’atteso Piano di recupero». Ma, ad un anno di distanza e a seguito di alcuni incontri informali, nulla si è ancora mosso in questa direzione. Da qui la gita di sensibilizzazione di domenica.

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