Una coppia di goriziani in salvo a Istanbul dopo l’atterraggio di fortuna nella palude

Il racconto di Walter Bric: «Tanta paura ma è andata bene». A bordo 164 persone evacuate utilizzando gli scivoli
Il momento dell’evacuazione dal velivolo Foto tratte dal profilo Facebook di Walter Bric
Il momento dell’evacuazione dal velivolo Foto tratte dal profilo Facebook di Walter Bric

L'atterraggio dell'aereo fuori pista a Istanbul: goriziani salvi per miracolo

GORIZIA Ora sono tranquilli e possono raccontare la loro disavventura sdrammatizzando e con il sorriso sulle labbra. Ma il goriziano Walter Bric e la moglie Paola hanno vissuto un brutto quarto d’ora sull’aereo che da Dubai doveva raggiungere Istanbul. Perché l’atterraggio è stato tutt’altro che tranquillo, lineare, da manuale.

Il traffico aereo è stato, infatti, temporaneamente sospeso all’aeroporto “Sabiha Gökçen” di Istanbul dopo che il Boeing 737 della compagnia turca Pegasus Airlines (su cui viaggiavano Bric e la moglie) è uscito di pista durante la fase di atterraggio. Il velivolo era in arrivo dagli Emirati Arabi. Tutti i 164 passeggeri a bordo sono stati evacuati, nessun ferito ma tanta paura. L’incidente è avvenuto con condizioni di forte vento, che ha causato anche altri disagi al trasporto aereo e marittimo nella metropoli sul Bosforo.

Walter Bric con la moglie Paola in sella alla moto Foto Facebook
Walter Bric con la moglie Paola in sella alla moto Foto Facebook


Bric era reduce da una permanenza in Oman dove aveva noleggiato una moto e, assieme alla moglie, aveva percorso qualcosa come 3.500 chilometri in sella, alla scoperta delle bellezze dello Stato asiatico situato nella porzione sud-orientale della Penisola arabica. Un’esperienza unica e coinvolgente.

«Avevo messo in conto tutto, anche i rischi che avrebbe comportato un lungo viaggio in motocicletta. Non nascondo che ero piuttosto preoccupato anche per i venti di guerra che aleggiavano in Iran. Alla fine - spiega Bric - tutti i miei timori si sono rivelati, fortunatamente, infondati. Ma mai avrei pensato che il rischio vero l’avremmo corso a bordo dell’aereo che ci stava portando a Istanbul e, quindi, a casa».

In avvicinamento all’aeroporto di destinazione, il tempo è peggiorato con forti raffiche di vento miste a pioggia intensa e neve. Una vera e insidiosa tempesta.

«Tecnicamente, non so cosa sia successo. C’è stato l’atterraggio - spiega Bric - ma il Boeing è andato lungo e ha terminato la sua corsa in un campo paludoso. Lì per lì, è calato il silenzio, poi gli steward hanno lanciato l’allarme: “Evacuation, evacuation”. Eravamo seduti davanti e, immediatamente, siamo usciti utilizzando gli scivoli gonfiabili». Anche dopo, i disagi non sono mancati. «Siamo rimasti mezz’ora sulla pista in mezzo al vento forte, alla pioggia, al nevischio e c’era più di qualche passeggero in pantaloncini corti e infradito visto che arrivavamo da Dubai. Poi, siamo stati trasferiti nella sala vip dell’aeroporto e lì, per dimenticare, abbiamo fatto un brindisi con un bicchiere di Sauvignon turco. Ci hanno portato scarpe, coperte, cibo e da bere. Il giorno successivo, dopo un pernottamento in hotel, siamo ripartiti verso casa. Sì, è stata una brutta disavventura, è andata bene e il fatto che siamo qui a raccontarla è positivo, molto positivo».

Bric ha usato l’ironia anche sul suo profilo Facebook con l’intento (riuscito) di sdrammatizzare la brutta disavventura: una vicenda che ricorderà a lungo. «La tappa di Dubai - ha scritto - doveva essere l’ultima avventura della nostra vacanza. Ma il pilota della “Pegasus”, nel volo di ritorno da Dubai a Istanbul, forse avrà saputo che ci piace l’off-road, ci ha fatto una sorpresa riservandoci un percorso di fuoristrada particolare (un fuori pista) non previsto, con tanto di “evacuation” dagli scivoli gonfiabili e passeggiata in pista. Tutto è bene quel che finisce bene, ma è stata un’esperienza che non auguriamo a nessuno». —

(ha collaborato Emilio Danelon)


 

Argomenti:voliatterraggi

Riproduzione riservata © Il Piccolo