Una coda di 300 interventi e i pompieri raddoppiano

Alle 18 di ieri ancora lunga la lista di chiamate in attesa per gli “effetti” della Bora. Dalle 20 istituito il super-rinforzo di personale in servizio. Attività in porto ripresa
Una macchina distrutta dalla Bora in via Petrarca (Foto Lasorte)
Una macchina distrutta dalla Bora in via Petrarca (Foto Lasorte)

Trecento interventi in coda, retaggio in particolare della giornata precedente. Il super-lavoro, per i vigili del fuoco, non ha perso di intensità ieri, nonostante la forza e la continuità delle raffiche di Bora si siano attenuate rispetto a venerdì quando erano stati sfiorati i 160 chilometri orari e anche a giovedì quando in serata le strumentazioni avevano conteggiato un massimo di 139. In ogni caso, l’Osmer - Osservatorio meteorologico regionale ha registrato ieri un picco da 120 all’ora, con una media di 51.

Alle 18 la sala operativa dei pompieri contava ancora appunto un elenco di 300 richieste di intervento da evadere, un centinaio in meno del pomeriggio del giorno prima. Comignoli (per esempio in via Solitro e via di Servola), infissi, tegole, alberi e rami (uno in serata all’interno del comprensorio del Burlo) pericolanti: le telefonate si sono susseguite senza soluzione di continuità, sommandosi nuovamente l’una all’altra. Otto le squadre impegnate sul territorio e che hanno fatto l’impossibile per riuscire a rispondere via via a tutti i problemi segnalati, con i rinforzi giunti da Belluno, Venezia e Pordenone. E poi i vigili del fuoco volontari, il personale della Polizia locale - chiamato soprattutto a rilevare danni a mezzi colpiti da alberi, oggetti, pezzi di tetto o quant’altro di spinto verso terra dalle raffiche -, la Protezione civile e gli addetti di AcegasApsAmga. Dalle 20 è inoltre scattato il raddoppio del turno in servizio al Comando provinciale dei pompieri, disposto sino a completo esaurimento degli interventi in attesa.

Durante la giornata, il vento è andato progressivamente attenuandosi. A riprova di ciò, come ha confermato il presidente di Tmt Fabrizio Zerbini dal Molo Settimo, «l’operatività in porto è ripresa normalmente dalle 13. Ma già in mattinata era ripartita l’attività». Non a caso, la Polizia stradale ha registrato un leggero intasamento sulla Gvt in ingresso proprio al Molo Settimo dal mattino per lo “smaltimento” dei camion costretti da un paio di giorni a stazionare temporaneamente a Fernetti in attesa che le folate di Bora diminuissero. In molti, in città, hanno ovviamente avuto a che fare con la conta dei danni. Come pure in zona industriale dove «oltre a due capannoni da cui si sono staccate le guaine di copertura in via Caboto - racconta Enrico Eva, segretario generale di Confartigianato Trieste -, un container si è ribaltato sull’ufficio di un nostro associato, rompendo i serramenti: la Bora, che è così entrata nella sede, gli ha fatto volare via tutti i documenti contabili. Fiscalmente dovrà fare denuncia di smarrimento di ciò che non recupererà a causa del maltempo». Parecchie le imprese artigiane che hanno contattato l’associazione di categoria per danni innescati dal vento: «In due giorni - aggiunge Eva - ho ricevuto una cinquantina di telefonate con la richiesta di verifica della copertura assicurativa, tuttavia per danni da eventi atmosferici non ne ho viste».

Fra l’altro, si annunciano settimane di intenso lavoro anche per antennisti e carrozzieri, alla luce dei problemi ad antenne e parabole satellitari sui tetti delle case da un lato e ad auto e motoveicoli danneggiati dall’altro. A proposito, l’ex presidente dell’Aci di Trieste, Giorgio Cappel riepiloga: «Non sono tanti gli assicurati per danni da eventi atmosferici a veicoli. È molto diffusa invece la cosiddetta polizza cristalli, che paga per la rottura del parabrezza a prescindere dalla causa».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo