Un weekend assieme al Fai per scoprire i tesori del Fvg

Tornano il 24 e 25 marzo le Giornate di Primavera: da Trieste a Pordenone 29 visite in nove località. Coinvolte per la prima volta Grado e Sacile
Foto Bruni 21.03.2015 Giornata del FAI:Ex Ospedale militare
Foto Bruni 21.03.2015 Giornata del FAI:Ex Ospedale militare

TRIESTE. Ventinove visite proposte, nove località coinvolte e due new entry come Grado e Sacile. Si presenta così nella nostra regione la 26.a edizione delle Giornate Fai di Primavera, che il 24 e 25 marzo prossimi si terranno in contemporanea in tutta Italia e permetteranno di visitare complessivamente mille diversi siti lungo la Penisola. A fare il punto su quello che sarà l’evento in Friuli Venezia Giulia è lo stesso Fai regionale, che ieri ha presentato le Giornate in una conferenza stampa tenuta a Palazzo d’Aronco, sede del Comune di Udine.

L’appuntamento in programma il prossimo fine settimana si preannuncia ricco di spunti. Si va dalle aree archeologiche ai borghi di antiche tradizioni, dalle chiese ai monumenti: luoghi di solito chiusi e inaccessibili oppure vissuti in modo diverso e parziale, che vengono aperti al pubblico nelle due giornate con l’obiettivo di far scoprire - o riscoprire - tesori del territorio, ma anche di raccontare obiettivi e missione del Fai e di raccogliere fondi per sostenerne le attività istituzionali. Per questo, all’accesso di ogni luogo aperto verrà chiesto ai visitatori un contributo facoltativo, «preferibilmente da 2 a 5 euro».

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Quanto alle 29 visite offerte, come ogni anno in Friuli Venezia Giulia vengono proposte delle vere chicche, come nel caso di Spilimbergo dove al Duomo di santa Maria Maggiore si aggiungerà Palazzo Tadea con le Cantine del Palazzo Dipinto, un tempo adibite a carcere e mai aperte prima al pubblico prima d’ora. Sacile, invece, per la prima volta inserita nelle Giornate Fai, mette a disposizione, nell’ambito del percorso intitolato “Il giardino della Serenissima tra arte e storia”, sei siti differenti.

Quanto a Trieste, le iniziative seguiranno le tracce di “Mito e Storia del Barone Revoltella”, un percorso che si snoderà tra l’omonimo palazzo ora sede museale e il Volta, lo storico istituto tecnico industriale - fondato proprio da Revoltella - al quale è dedicata anche una mostra nella Sala d’arte del Comune di piazza Unità.

La provincia di Gorizia, invece, vedrà le proprie attività concentrate tutte a Grado, anch’essa come si diceva per la prima volta coinvolta nelle Giornate Fai. Nella località lagunare ai visitatori si apriranno cinque siti: il Lapidarium (adiacente al Duomo di Sant’Eufemia), la basilica di Santa Maria delle Grazie, i resti della basilica della Corte, quella di Sant'Eufemia. E poi ecco un tuffo nella “Grado Vecia”, un approfondimento quest’ultimo dedicato a scoprire la struttura originaria del centro abitato e le vecchie mura cittadine.

Spostandoci in provincia di Udine, nel capoluogo friulano il percorso da compiere - dall’ex chiesa di San Francesco a Palazzo Polcenigo Garzolini di Toppo Wassermann - sarà quello nei “luoghi della conoscenza”. Due i siti da visitare a Cividale (l’istituto agrario Paolino d’Aquileia e il Museo della Grande guerra) e quattro a Gemona. A Palmanova invece spazi aperti per Mine veneziane, da appaiare magari al Borgo di Clauiano a Trivignano Udinese.

Tutti luoghi che dicono come uno degli obiettivi principali del Fai sia proprio quello di evidenziare e valorizzare le diverse anime che compongono l’identità italiana, un tema quanto mai importante soprattutto in una terra di confine. A tal proposito, la presidente regionale del Fai Fvg Tiziana Sandrinelli sottolinea come «l’alto numero di luoghi aperti rappresenta anche un mosaico di grandi differenze: si passa dall’epoca romana all’Impero austro-ungarico, dal mare ai monti, un motivo in più per essere orgogliosi della nostra ricchezza culturale». In alcuni dei luoghi saranno disponibili visite guidate anche in sloveno (a Trieste e Grado) e in inglese.

Il tutto, aggiunge Sandrinelli, grazie a uno sforzo organizzativo cui hanno contribuito numerosi enti e istituzioni pubblici e privati, e naturalmente i volontari delle Delegazioni, dei Gruppi Fai, dei Gruppi Fai Giovani e degli Apprendisti Ciceroni, quest’ultimi sempre più numerosi e interessati: studenti delle scuole superiori che, dopo aver seguito un percorso di formazione ad hoc, si rendono disponibili a “guidare” i visitatori attraverso le ricchezze del territorio. Molti di loro, precisa la presidente regionale del Fai, decidono fra l’altro di continuare la propria attività anche al termine degli studi, andando a ingrossare così le file degli iscritti che a livello nazionale sono raddoppiati negli ultimi dieci anni, nell’ambito di quello che pare essere un crescente interesse per le ricchezze del territorio. Per gli iscritti o per quanti si iscriveranno al Fai sono in programma il prossimo weekend delle visite riservate. Quattro le aperture per i soli iscritti: due a Sacile, una a Udine e a Trieste i laboratori e l’archivio dell’istituto Volta, che in tutte le altre aree sarà comunque visitabile da tutti. Per consultare l’elenco completo delle iniziative del 24 e del 25 marzo, con tutti i luoghi e gli orari, basta andare sul sito internet www.giornatefai.it, oppure telefonare al numero verde 02 467615366 o ancora scaricare gratuitamente l’apposita App Fai che, grazie ai servizi di geolocalizzazione, riconosce la posizione dell’utente indicando così con precisione i luoghi più vicini da visitare.

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